lunedì 20 dicembre 2010
Se vostro marito vi regala delle scarpe da ginnastica...
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Da un po' di tempo gira questa pubblicità in TV e c'è poco da dire: maschile o femminile che sia, l'occhio irrimediabilmente cade lì, su quei sederi belli, tonici e colorati. In particolare, però, mi ha colpito il passaggio in cui una ragazza si china per sollevare un bebè e poi, poco dopo, la stessa ragazza è accovacciata accanto al bimbo che gioca. La guardo e mi domando: è la mamma o la baby sitter? Deve per forza essere una mamma, nessuna donna assumerebbe infatti una babysitter così, siamo realiste! Non so, di solito sono molto critica circa l'uso improprio che viene abitualmente fatto del corpo delle donne in pubblicità, ma a questo giro confesso che mi vien solo da sorridere. Guardando questo spot mi sono tornate alla mente le parole di un docente del corso di tecniche della comunicazione pubblicitaria, che ripeteva sempre: "la pubblicità non vende collant, ma gambe alle donne". E noi babbe che ci caschiamo ogni volta: vediamo quelle gambe meravigliose, e siccome quelle gambe meravigliose sono contenute nella calza X, allora prendiamo quella calza X, perché ci fa sentire più vicine ad avere quelle gambe meravigliose. Ah, beata ingenuità! :-) Comunque tutto questo per dire che se vostro marito a Natale vi regala queste scarpe da ginnastica, è il caso che gli facciate un bel discorsetto: può guardare lo spot tutte le volte che vuole, ma non per questo voi vi metterete a fare le pulizie in casa indossando dei pantaloncini da pallavolista. E no, a memoria d'uomo non siete mai andate in ufficio con gli shorts di Daisy Duke e raramente vi è capitato di ballare davanti alla macchinetta delle merendine. Al massimo qualche calcio, ma solo per non perdere i soldi. In ogni caso, se scarpe da ginnastica devono essere, sempre meglio che le regali a voi piuttosto che alla baby sitter!
giovedì 9 dicembre 2010
Caro Baby Natale...
Caro Baby Natale,
sappiamo di non poter pretendere regali (siamo mamme, “pretesa” è tra le prime parole che impariamo ad abolire dai nostri vocabolari!), ma abbiamo dei desideri e li vorremmo condividere con te.
Non dubitiamo della tua esistenza - i nostri bambini ci hanno detto che ci sei, e a loro crediamo ciecamente - ma sfortunatamente non abbiamo il tuo indirizzo email, per questo scriviamo questa lettera a tutti gli amici di MaMi. Chissà che qualcuno non sia in grado di recapitartela…
Caro Baby Natale, devi sapere che tra i nostri desideri più grandi c’è che le nostre socie storiche buttino un occhio alla loro tessera MaMi e, se scaduta, passino da noi per rinnovarla, magari affiancandola a un abbonamento OPEN, visto che ora la tessera costa molto meno. E’ vero, i bambini crescono, molte di noi sono tornate a lavorare, ma magari nel tardo pomeriggio o nei weekend di apertura, ogni tanto, un salto a MaMi si riesce a farlo, che dite? Oltre ad aiutarci a sostenere l’associazione, con il rinnovo della tessera e la sottoscrizione dell’abbonamento ci date un segno chiaro che siete ancora parte di questo progetto, che ci credete e volete che questa bella avventura non si esaurisca come la scia di una cometa. Pensiamo che MaMi abbia dentro ancora tanta, tantissima luce, e se si spegnesse sarebbe davvero un peccato. Se poi questo è un periodo particolarmente incasinato a non riuscite proprio a passare in sede, sappiate che si può rinnovare anche tramite bonifico bancario :)
Tra i nostri desideri più grandi c’è anche che le mamme “nuove” o che comunque hanno più tempo a disposizione si offrano per aiutarci a tenere aperto, una mattina o un pomeriggio la settimana, affiancando o all’occorrenza sostituendo chi c’è già. Per noi sarebbe un regalo bellissimo, perché l’essere sempre aperte è stato il pilastro del nostro progetto, sin dalle sue origini, e ci dispiacerebbe che col tempo questa caratteristica venisse meno. Con i bambini la puntualità è spesso una chimera, essere sempre aperte ci permette di superare il sistema degli orari fissi, per questo abbiamo bisogno di creare una rete di persone che ci sostengano nella pazza idea che in una città come Milano non sia più l’incalzare del tempo a farla da padrone.
E sì, tra i nostri desideri più grandi c’è anche che chi non si è ancora associato, lo faccia. Come segno di solidarietà, per simpatia e come forma di aiuto a una realtà abbastanza singolare nel panorama di disgregazione sociale che sperimentiamo purtroppo tutti i giorni. Per associarsi non serve essere mamme: la simpatia non ha sesso, né necessita di prole. Bastano 15 euro! :)
Caro Baby Natale, poi ci piacerebbe tanto che ogni socia diventasse responsabile di un pezzetto di MaMi, anche un pezzetto piccolo, ma grande abbastanza da far dire a tutte “MaMi è un po’ mio”. Non è un obiettivo banale: un’organizzazione a mosaico come ce la immaginiamo per la nostra associazione richiede spirito di partecipazione e grande capacità di coordinamento e coesione, ma siamo convinte che quella della com-partecipazione sia la strada giusta, la sola che possa permettere a MaMi di continuare nella sua importante missione, e cioè di essere una rete di sostegno e crescita per tutte le famiglie e in special modo per le donne che diventano madri. Siamo principalmente mamme che aiutano altre mamme, o meglio: siamo mamme che si aiutano a vicenda. Ogni volta che ce lo diciamo è come se si accendesse una scintilla, che ci fa vedere quanto è bella questa idea, quanto sia forte e quanto siamo forti tutte noi (siamo ormai più di 120!) che ci stiamo provando.
Questo magari è un desiderio più venale, ma ci piacerebbe anche arrivare a 1000 nella nostra fanpage di Facebook. Pian pianino stiamo imparando a usarla per ricordare a tutti le iniziative che organizziamo a MaMi, valorizzandole di volta in volta e - quando ci riusciamo - raccontando un po’ com’è andata. Pensiamo sia un modo per aprire le porte della nostra sede anche a chi non può frequentarla fisicamente, e ci stiamo prendendo gusto. Chissà, magari nella lettera dell’anno prossimo arriveremo a scrivere che l’obiettivo è diventare 10.000!
Ci piacerebbe che per ogni corso e incontro che organizziamo ci fosse presto il tutto esaurito, così da costringerci a trovare nuovi orari e nuovi corsi, per darvi la possibilità di partecipare a tutto quello che più vi piace e vi interessa. Come molti già sanno, facciamo partire i vari gruppi sulla base di un interesse che ci manifestate dopo aver visitato il sito o dopo esser passati a trovarci in sede. Ecco, vorremmo che foste meno timide e che chiedeste di più. E se non siamo in grado di mettere in piedi il gruppo che volete, insistete, ricordatecelo e tirateci le orecchie, finché non vi mettiamo nella condizione di frequentare il corso che volete fare. Oppure tirate le orecchie alle vostre amiche, affinché si decidano a partecipare alle iniziative insieme a voi, così da costituire i gruppi più in fretta.
Ci piacerebbe che tutti quelli che passano a trovarci prendessero alcuni dei nostri volantini che si trovano nella libreria all’ingresso e li distribuissero negli asili, negli studi dei pediatri e tra amici e conoscenti che potrebbero essere interessati.
Ci piacerebbe dover chiedere ai nostri osteopati ed esperti del benessere di venire più spesso, perché le prenotazioni abbondano.
Ci piacerebbe che ci fosse la coda per vedere il nostro negozio-gioiello del riusato garantito, il “MaMi Marché”, sapientemente ammodernato dalla MaMi Sabina. E che magari alcuni dei vostri regali di Natale li faceste lì. E sarebbe davvero bellissimo se il primo libro di filastrocche pubblicato da MaMi, "Apri gli occhi, apri le mani", diventasse il regalo di Natale più richiesto (a breve il libro sarà disponibile anche nel MaMi Marché!)
Ci piacerebbe che il GAS continuasse a crescere come ha fatto già in queste prime settimane di attività, dando risultati tangibili sulla qualità della dieta e delle abitudini alimentari di tutti i partecipanti.
Ci piacerebbe che il cineforum per i genitori facesse il botto, perché è un’iniziativa davvero unica e abbiamo la sensazione che a molti sia sfuggito il valore di questo progetto.
Ci piacerebbe che MaMi brulicasse di mamme, future mamme e bambini. Un po’ in cucina, un po’ in salotto, un po’ in giardino e un po’ anche in corridoio, perché no!
Infine, ma forse è il desiderio più importante di tutti: ci piacerebbe che questo Natale riportasse la serenità in quelle famiglie che l’hanno smarrita, e che fosse preludio di un 2011 con meno problemi e più tempo da dedicare ai propri cari, senza che questo significhi per forza rinunciare a coltivare i propri interessi individuali o allo spazio per se stesse. Insomma, auguriamo a tutte di trovare quel difficile equilibrio tra dedizione alla famiglia, soddisfazione professionale e crescita personale. Forse un sogno, ma è Natale e quindi vogliamo sognare insieme a voi.
Auguri di cuore a tutte!
MaMi
sappiamo di non poter pretendere regali (siamo mamme, “pretesa” è tra le prime parole che impariamo ad abolire dai nostri vocabolari!), ma abbiamo dei desideri e li vorremmo condividere con te.
Non dubitiamo della tua esistenza - i nostri bambini ci hanno detto che ci sei, e a loro crediamo ciecamente - ma sfortunatamente non abbiamo il tuo indirizzo email, per questo scriviamo questa lettera a tutti gli amici di MaMi. Chissà che qualcuno non sia in grado di recapitartela…
Caro Baby Natale, devi sapere che tra i nostri desideri più grandi c’è che le nostre socie storiche buttino un occhio alla loro tessera MaMi e, se scaduta, passino da noi per rinnovarla, magari affiancandola a un abbonamento OPEN, visto che ora la tessera costa molto meno. E’ vero, i bambini crescono, molte di noi sono tornate a lavorare, ma magari nel tardo pomeriggio o nei weekend di apertura, ogni tanto, un salto a MaMi si riesce a farlo, che dite? Oltre ad aiutarci a sostenere l’associazione, con il rinnovo della tessera e la sottoscrizione dell’abbonamento ci date un segno chiaro che siete ancora parte di questo progetto, che ci credete e volete che questa bella avventura non si esaurisca come la scia di una cometa. Pensiamo che MaMi abbia dentro ancora tanta, tantissima luce, e se si spegnesse sarebbe davvero un peccato. Se poi questo è un periodo particolarmente incasinato a non riuscite proprio a passare in sede, sappiate che si può rinnovare anche tramite bonifico bancario :)
Tra i nostri desideri più grandi c’è anche che le mamme “nuove” o che comunque hanno più tempo a disposizione si offrano per aiutarci a tenere aperto, una mattina o un pomeriggio la settimana, affiancando o all’occorrenza sostituendo chi c’è già. Per noi sarebbe un regalo bellissimo, perché l’essere sempre aperte è stato il pilastro del nostro progetto, sin dalle sue origini, e ci dispiacerebbe che col tempo questa caratteristica venisse meno. Con i bambini la puntualità è spesso una chimera, essere sempre aperte ci permette di superare il sistema degli orari fissi, per questo abbiamo bisogno di creare una rete di persone che ci sostengano nella pazza idea che in una città come Milano non sia più l’incalzare del tempo a farla da padrone.
E sì, tra i nostri desideri più grandi c’è anche che chi non si è ancora associato, lo faccia. Come segno di solidarietà, per simpatia e come forma di aiuto a una realtà abbastanza singolare nel panorama di disgregazione sociale che sperimentiamo purtroppo tutti i giorni. Per associarsi non serve essere mamme: la simpatia non ha sesso, né necessita di prole. Bastano 15 euro! :)
Caro Baby Natale, poi ci piacerebbe tanto che ogni socia diventasse responsabile di un pezzetto di MaMi, anche un pezzetto piccolo, ma grande abbastanza da far dire a tutte “MaMi è un po’ mio”. Non è un obiettivo banale: un’organizzazione a mosaico come ce la immaginiamo per la nostra associazione richiede spirito di partecipazione e grande capacità di coordinamento e coesione, ma siamo convinte che quella della com-partecipazione sia la strada giusta, la sola che possa permettere a MaMi di continuare nella sua importante missione, e cioè di essere una rete di sostegno e crescita per tutte le famiglie e in special modo per le donne che diventano madri. Siamo principalmente mamme che aiutano altre mamme, o meglio: siamo mamme che si aiutano a vicenda. Ogni volta che ce lo diciamo è come se si accendesse una scintilla, che ci fa vedere quanto è bella questa idea, quanto sia forte e quanto siamo forti tutte noi (siamo ormai più di 120!) che ci stiamo provando.
Questo magari è un desiderio più venale, ma ci piacerebbe anche arrivare a 1000 nella nostra fanpage di Facebook. Pian pianino stiamo imparando a usarla per ricordare a tutti le iniziative che organizziamo a MaMi, valorizzandole di volta in volta e - quando ci riusciamo - raccontando un po’ com’è andata. Pensiamo sia un modo per aprire le porte della nostra sede anche a chi non può frequentarla fisicamente, e ci stiamo prendendo gusto. Chissà, magari nella lettera dell’anno prossimo arriveremo a scrivere che l’obiettivo è diventare 10.000!
Ci piacerebbe che per ogni corso e incontro che organizziamo ci fosse presto il tutto esaurito, così da costringerci a trovare nuovi orari e nuovi corsi, per darvi la possibilità di partecipare a tutto quello che più vi piace e vi interessa. Come molti già sanno, facciamo partire i vari gruppi sulla base di un interesse che ci manifestate dopo aver visitato il sito o dopo esser passati a trovarci in sede. Ecco, vorremmo che foste meno timide e che chiedeste di più. E se non siamo in grado di mettere in piedi il gruppo che volete, insistete, ricordatecelo e tirateci le orecchie, finché non vi mettiamo nella condizione di frequentare il corso che volete fare. Oppure tirate le orecchie alle vostre amiche, affinché si decidano a partecipare alle iniziative insieme a voi, così da costituire i gruppi più in fretta.
Ci piacerebbe che tutti quelli che passano a trovarci prendessero alcuni dei nostri volantini che si trovano nella libreria all’ingresso e li distribuissero negli asili, negli studi dei pediatri e tra amici e conoscenti che potrebbero essere interessati.
Ci piacerebbe dover chiedere ai nostri osteopati ed esperti del benessere di venire più spesso, perché le prenotazioni abbondano.
Ci piacerebbe che ci fosse la coda per vedere il nostro negozio-gioiello del riusato garantito, il “MaMi Marché”, sapientemente ammodernato dalla MaMi Sabina. E che magari alcuni dei vostri regali di Natale li faceste lì. E sarebbe davvero bellissimo se il primo libro di filastrocche pubblicato da MaMi, "Apri gli occhi, apri le mani", diventasse il regalo di Natale più richiesto (a breve il libro sarà disponibile anche nel MaMi Marché!)
Ci piacerebbe che il GAS continuasse a crescere come ha fatto già in queste prime settimane di attività, dando risultati tangibili sulla qualità della dieta e delle abitudini alimentari di tutti i partecipanti.
Ci piacerebbe che il cineforum per i genitori facesse il botto, perché è un’iniziativa davvero unica e abbiamo la sensazione che a molti sia sfuggito il valore di questo progetto.
Ci piacerebbe che MaMi brulicasse di mamme, future mamme e bambini. Un po’ in cucina, un po’ in salotto, un po’ in giardino e un po’ anche in corridoio, perché no!
Infine, ma forse è il desiderio più importante di tutti: ci piacerebbe che questo Natale riportasse la serenità in quelle famiglie che l’hanno smarrita, e che fosse preludio di un 2011 con meno problemi e più tempo da dedicare ai propri cari, senza che questo significhi per forza rinunciare a coltivare i propri interessi individuali o allo spazio per se stesse. Insomma, auguriamo a tutte di trovare quel difficile equilibrio tra dedizione alla famiglia, soddisfazione professionale e crescita personale. Forse un sogno, ma è Natale e quindi vogliamo sognare insieme a voi.
Auguri di cuore a tutte!
MaMi
mercoledì 1 dicembre 2010
La storia dei biscotti che sapevano di neve, di luna, di fiori e di arcobaleno
C'erano una volta tre palline di pasta frolla, vivaci e birichine. Stanche di aspettare sul ripiano dello chef, decisero di scivolare verso la finestra, aperta da un colpo di vento, e di avventurarsi per vedere cosa accadeva fuori dalle mura della cucina.
Girando nel giardino della casa dello chef, scoprirono tante cose bellissime. Una pallina raccolse dei fiorellini profumati, una pallina invece trovò un raggio d'argento, che la luna si era dimenticata di portarsi via la notte prima, e una pallina scoprì invece, nascosto in una goccia di rugiada, un intero arcobaleno. Le palline erano davvero entusiaste della loro avventura, ma erano anche molto stanche, perché non erano abituate a muoversi così tanto. Decisero allora di schiacciare un pisolino, per riposarsi un po'. Si stesero su un grande sasso e presto si addormentarono, riscaldate dal sole che splendeva alto nel cielo. Stiracchiandosi sul sasso, avevano assunto la forma di tre piccole stelline.
Con quel bel calduccio fecero sogni bellissimi; mentre dormivano, la pasta frolla di cui erano fatte si dorava sempre più, e alla fine della giornata le palline erano diventate tre morbidi biscotti. Proprio prima che la sera scendesse ad avvolgere la casa e il giardino dello chef, cominciò a nevicare. Soffici fiocchi di neve bianchissima si posarono delicatamente sui tre biscotti, e fu così che lo chef li ritrovò, rientrando alla sua dimora. Accanto ai biscotti innevati c'erano i doni che avevano raccolto durante il giorno. Lo chef prese i biscotti insieme ai loro tesori e li portò in cucina: sminuzzò i fiorellini, taglio il raggio di luna in scagliette argentate e con l'arcobaleno preparò coriandoli colorati. Alla fine decorò ogni biscotto innevato con i tesori che aveva trovato, ed è così che inventò i biscotti che sapevano di neve, di luna, di fiori e di arcobaleno.
Mamme e bambini, se vi è piaciuta questa storia e volete venire a conoscere i biscotti che sanno di neve, di luna, di fiori e di arcobaleno, vi aspettiamo mercoledì 1 dicemre 2010 a MaMi, in via Astolfo 19, Milano (MM2 Lambrate), dalle 18:00 alle 19:00. Con l'aiuto di Angela Odone, mamma e autrice del libro "Dolci e fiori per ogni stagione dell'anno", impareremo a preparare e a decorare i biscotti di pastafrolla, anche con l'aiuto dei nostri bambini (diciamo dai 15 mesi in su), per rendere più dolce e colorato l'arrivo del Natale. Un appuntamento goloso e divertente, assolutamente da non perdere!
Contributo organizzativo (comprensivo degli ingredienti): € 15
Tessera associativa MaMi (validità 12 mesi dalla sotoscrizione): € 15
Prenotazione obbligatoria: info@ma-mi.it
Girando nel giardino della casa dello chef, scoprirono tante cose bellissime. Una pallina raccolse dei fiorellini profumati, una pallina invece trovò un raggio d'argento, che la luna si era dimenticata di portarsi via la notte prima, e una pallina scoprì invece, nascosto in una goccia di rugiada, un intero arcobaleno. Le palline erano davvero entusiaste della loro avventura, ma erano anche molto stanche, perché non erano abituate a muoversi così tanto. Decisero allora di schiacciare un pisolino, per riposarsi un po'. Si stesero su un grande sasso e presto si addormentarono, riscaldate dal sole che splendeva alto nel cielo. Stiracchiandosi sul sasso, avevano assunto la forma di tre piccole stelline.
Con quel bel calduccio fecero sogni bellissimi; mentre dormivano, la pasta frolla di cui erano fatte si dorava sempre più, e alla fine della giornata le palline erano diventate tre morbidi biscotti. Proprio prima che la sera scendesse ad avvolgere la casa e il giardino dello chef, cominciò a nevicare. Soffici fiocchi di neve bianchissima si posarono delicatamente sui tre biscotti, e fu così che lo chef li ritrovò, rientrando alla sua dimora. Accanto ai biscotti innevati c'erano i doni che avevano raccolto durante il giorno. Lo chef prese i biscotti insieme ai loro tesori e li portò in cucina: sminuzzò i fiorellini, taglio il raggio di luna in scagliette argentate e con l'arcobaleno preparò coriandoli colorati. Alla fine decorò ogni biscotto innevato con i tesori che aveva trovato, ed è così che inventò i biscotti che sapevano di neve, di luna, di fiori e di arcobaleno.
Mamme e bambini, se vi è piaciuta questa storia e volete venire a conoscere i biscotti che sanno di neve, di luna, di fiori e di arcobaleno, vi aspettiamo mercoledì 1 dicemre 2010 a MaMi, in via Astolfo 19, Milano (MM2 Lambrate), dalle 18:00 alle 19:00. Con l'aiuto di Angela Odone, mamma e autrice del libro "Dolci e fiori per ogni stagione dell'anno", impareremo a preparare e a decorare i biscotti di pastafrolla, anche con l'aiuto dei nostri bambini (diciamo dai 15 mesi in su), per rendere più dolce e colorato l'arrivo del Natale. Un appuntamento goloso e divertente, assolutamente da non perdere!
Contributo organizzativo (comprensivo degli ingredienti): € 15
Tessera associativa MaMi (validità 12 mesi dalla sotoscrizione): € 15
Prenotazione obbligatoria: info@ma-mi.it
martedì 30 novembre 2010
Il fabbisogno giornaliero di una mamma
Ieri ho rinunciato a iscrivermi in palestra, nonostante la supermegaofferta: solo 50 euro per 5 mesi, e perdipiù è la palestra che c'è a 2 passi da casa mia. Insomma: roba ad matti! Però ho preferito essere onesta con me stessa: tanto il tempo per andarci non sarei riuscita a ritagliarmelo neppure con un set di miracle blade, quindi voglio pensare a quei 50 euro come soldi ben risparmiati. Detto questo, ora ho bisogno di fare 4 conti per tirarmi su il morale e convincermi che in fondo non ho bisogno della palestra, perchè sono una mamma, e per definizione brucio almeno 1000 calorie in più di quelle che normalmente brucia un normale essere umano.
Vediamo se è vero:
- allattare la mattina presto, prima ancora di aver aperto gli occhi, in piena fase REM: 120 kcal
- evitare che la bestiola, in piena attività già alle 7 del mattino, si fratturi la testa correndo come una pazza per la casa a sedere nudo per non farsi mettere il pannolone: 30 kcal
- convincerla a infilare la maglia (2 braccia), i pantaloni (2 gambe), i calzini (2 piedi - anzi 4, perchè al primo giro le calze se le toglie subito, quindi tocca rimettergliele) e le scarpe (e quindi per i piedi siamo a quota 6): 150 kcal (15 calorie ad arto)
- legarla al passeggino: 30 kcal
- rientrare a casa perché abbiamo dimenticato il ciuccio: 30 kcal
- cantare in auto, guidando sotto la pioggia nel traffico milanese, per arrivare in tempo al nido: 30 kcal
- correre in metropolitana per prendere un treno che mi faccia arrivare al lavoro in un ritardo mostruoso, ma non catastrofico: 60 kcal
- trovare una scusa plausibile con il capo per giustificare il ritardo, e anticipargli che comunque uscirò un po' prima: 20 kcal
- gestire al telefono un qualsiasi imprevisto domestico o para-lavorativo: 20 kcal
- accorgersi che si è fatto tardi e che ho solo 3 minuti per raggiungere la stazione, implorare una collega perchè mi spenga il pc e sperare di acciuffare al volo un passante: 10 kcal di spavento + 120 kcal di corsa frenetica
- ringraziare la tata per la pazienza, scusarmi con lei del ritardo con la bimba che mi si arrotola sul collo per la felicità: 15 ckal
- metterle le giacca perché dobbiamo andare a casa: 30 kcal (sempre 15 calorie ad arto)
- legarla al passeggino: : 30 kcal
- fermarsi a comprare qualcosa per la cena, dribblando altre signore al supermercato per far prima alla cassa: 30 kcal
- apparecchiare tavola senza inciampare nella bimba che corre per casa come un furetto: 15 kcal
- darle da mangiare evitando che la stanza si trasformi in un campo di battaglia: 40 kcal
- obbedire alle sua indicazioni sulle cose da fare per divertirci insieme mentre siamo a tavola (mani in alto, mani in fuori, mani in avanti, così, così, così): 40 kcal
- sparecchiare evitando le bombe a mano di verdura disseminate sul pavimento dalla sala alla cucina: 20 kcal
- svestirla per il bagnetto: 15 ckal
- inseguirla nuda per casa: 20 ckal
- trattenerla dal gettarsi nella vaschetta, dove l'acqua è ancora bollente: 20 ckal
- trascinarla fuori dalla doccia dopo aver fatto il bagno: 20 kcal
- infilarle pannolone e pigiama (4 arti): 70 kcal
- allattarla nella speranza che il latte materno faccia da sedativo e crolli subito a letto: 120 kcal
Totale: 1105 kcal
Stasera allora mi prendo una pizza :)
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lunedì 8 novembre 2010
Mi sento il cuore in pancia
La “tipica” donna incinta milanese non è di milano, ha più di 35 anni, è primipara e spera di poter lavorare fino alla fine dell'ottavo mese, per avere più tempo poi per stare col proprio bambino (e un po' anche perché ci vogliono almeno 8 mesi per convincere il proprio capo che ce la farà anche senza di lei, che in azienda è tutto sistemato e che il passaggio di consegne è stato fatto e testato). Noi questa futura mamma la capiamo. Sappiamo che la sera, quando crolla stravolta a letto, prima di addormentarsi parla al suo bambino, lo pensa e prova a immaginarsi come sarà, se avrà i capelli scuri o chiari, se piangerà sempre o dormirà tutta la notte. Si accarezza la pancia, e magari canta qualche canzoncina, per abituarlo al suono della sua voce e per farsi perdonare del fatto che forse un po’ (tanto!) lo trascura. C'è una comunicazione intima e privata, quasi segreta, che è il tesoro della futura mamma, il posto dove si rifugia per coltivare il rapporto col suo bambino. Poi questa mamma finalmente si addormenta, nella speranza di sognarlo, perché forse il lavoro e la vita da donna “libera” un po’ le mancheranno, ma a dire il vero non vede l'ora di diventare mamma, anche se per noi mamma lo è già diventata.
Ecco, “Mi sento il cuore in pancia” è un'iniziativa pensata per tutte le future mamme, per aiutarle a godersi di più questi mesi di attesa, che a volte sembra non passino mai, ma che invece alla fine passano sempre troppo in fretta. Una settimana di coccole e iniziative per creare più occasioni di contatto tra la mamma e il bambino che le cresce in pancia, per dare più valore alla relazione che già esiste e non è solo fisica, ma anche emotiva, carica di aspettative e desideri, ma anche di dubbi e di pensieri.
L'associazione MaMi – Mamme a Milano ha invitato tutti i suoi collaboratori a regalare qualcosa alle future mamme, una lezione della disciplina di cui sono maestri, un incontro di preparazione, un pensiero per accompagnarle con più consapevolezza e attenzione in questo percorso, unico e irripetibile, che è la gravidanza.
Le iniziative sono gratuite e rivolte a tutte le donne in dolce attesa.
Per ragioni organizzative, la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni:
MaMi - Mamme a Milano
via Astolfo 19
20131 Milano
http://www.ma-mi.it
info@ma-mi.it
tel. 0223164126 - 3488104900
CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI:
LUNEDI' 15/11
ORE 18:00 – 20:00 - “LE RADICI DELLA CURA”
Incontro di rilassamento e visualizzazione mirato ad agevolare l'apertura di canali di comunicazioni non verbali, affinché le madri in divenire possano vivere il cambiamento che reca con sé la maternità attingendo a piene mani alla fonte delle proprie risorse interiori.
Con Francesca Bianchetti, counselor
MARTEDI' 16/11
ORE 10:00-13:00 - “SALOTTO CON LA DOULA”
La doula di Ma-Mi a disposizione delle future mamme, per ascoltarle, rassicurarle e aiutarle ad affrontare, anche praticamente, la metamorfosi fisica e psicologica che si concretizza in ogni donna in dolce attesa.
Con Laura Verdi, doula, formatrice, esperta in comunicazione e consulente preperinatale
ORE 18:30-19:30 - “SHIATSU IN GRAVIDANZA”
Incontro di shiatsu in gravidanza: i benefici, i suggerimenti e gli esercizi per calibrare il riequilibrio energetico per la futura mamma (dal quarto mese) e il cucciolo che cresce nella sua pancia. Durante l'incontro, oltre a illustrare i benefici dello shiatsu in gravidanza, verranno insegnate alle future mamme delle tecniche di automassaggio, per coccolarsi e coccolare il nascituro. Tra le partecipanti all'incontro, verrà estratto come premio un trattamento shiatsu in omaggio.
Con: Erica Ignazzi, osteopata e operatrice shiatsu
MERCOLEDI' 17/11
ORE 18:00-19:00 - “EDUCAZIONE PERINEALE PER LA PREPARAZIONE AL
PARTO NATURALE”
Il perineo è la Cenerentola del corpo femminile, eppure è una parte fondamentale del nostro apparato, una parte che sorregge e contiene, e che durante la gravidanza viene sottoposta a un'enorme fatica. Per questo è importante prendersene cura sin dai primi mesi di attesa, esercitandola e preparandola per affrontare nel miglior modo possibile il travaglio e il parto. Durante l'incontro verranno illustrati esercizi e verranno dati suggerimenti su come prendersi cura del proprio pavimento pelvico.
Con Federica Grassi, ostetrica
ORE 19:00-20:00 - ”KARIBU PANCIA!”
Una lezione di danza africana per donne in gravidanza, come progetto sull’uso delle potenzialità del corpo per la preparazione fisica al parto. Attraverso l’apprendimento dei movimenti basilari della danza africana, infatti, le future mamme imparano a dare valore ai movimenti del corpo, migliorando la respirazione e le capacità di coordinamento. Tra gli aspetti che vengono illustrati nell'arco della lezione: il legame e il rapporto con la terra, l’uso del peso del corpo, il senso del ritmo, la respirazione, la flessibilità della colonna vertebrale, l’uso del bacino e le sue capacità di movimento, lo scioglimento delle tensioni e l’utilizzo delle risorse energetiche.
Con Afra Crudo, danzatrice, coreografa, insegnante di danze africane
GIOVEDI' 18/11
ORE 10:00-13:00 - “SALOTTO CON LA DOULA”
Secondo appuntamento con la doula di MaMi. Sfatiamo i luoghi comuni legati alla gravidanza e lasciamo che il nostro “istinto” ci guidi e ci insegni come comportarci nel gestire l'arrivo del bebé, sempre seguendo i preziosi consigli della nostra esperta.
Con Laura Verdi, doula, formatrice, esperta in comunicazione e consulente preperinatale
ORE 14:30-15:30 - “YOGA IN GRAVIDANZA”
Lo Yoga è un’antica disciplina indiana che può contribuire al benessere fisico e mentale. Le posizioni Yoga aiutano a risolvere i problemi che spesso si manifestano durante la gravidanza (i disturbi alla colonna vertebrale, la nausea, i gonfiori, i disturbi della digestione e le difficoltà della respirazione) e inoltre, dal punto di vista psicologico, hanno un effetto benefico contro ansie e timori, perché, grazie al lavoro sul respiro, permettono alle future mamme di ritrovare serenità ed equilibrio.
Con: Paola Crisafi, insegnante yoga
ORE 14:30-15:30 - “GRAVIDANZA E OSTEOPATIA”
L'osteopatia è uno strumento molto efficace per affrontare alcuni dei disagi che si possono manifestare in gravidanza, legati al cambiamento di postura dovuto al crescere della pancia o all'affaticamento del perineo. In questo incontro si parlerà di come affrontare questi problemi, verranno illustrati alcuni esercizi d'aiuto per le future mamme e, tra le partecipanti, verrà estratto come premio un trattamento osteopatico in omaggio.
Con Tommaso Barucca, osteopata
ORE 18:15-19:15 - “L'ARTE DI DIVENTARE MAMMA”
Rivolto alle donne dal 6° mese di gravidanza, questo incontro di arteterapia è pensato per affrontare insieme il delicato passaggio dall’essere donna al divenire madre. Emozioni, paure, trasformazioni, sensazioni vengono affrontate attraverso l’utilizzo del colore e della creatività, per poter esprimere attraverso le immagini il proprio mondo interiore, in uno dei periodi più intensi nella vita di una donna.
Con Paivi Sara Biancolino, arteterapeuta
VENERDI' 19/11
ORE 10:00-13:00 - “BUON LATTE NON MENTE”
Qual è il segreto per un buon avviamento all’allattamento materno? Ci sono trucchi, piccoli, semplici ed efficaci, che ogni neomamma può seguire per avviare con successo l’allattamento al seno del suo bambino. E il primo trucco e informarsi per tempo su come fare.
Con Laura Verdi, doula, formatrice, esperta in comunicazione e consulente preperinatale
ORE 10:00-12:00 - “TI ASCOLTO E TI AIUTO”
Sportello di ascolto e assistenza psicologica. Anche nella fisiologicità della gravidanza è possibile incorrere in momenti di difficoltà, di depressione, o anche solo di paura e preoccupazione. Lo sportello psicologico è aperto proprio per parlare, in seduta privata, delle difficoltà che ogni mamma e futura mamma può avere. Senza imbarazzo, sapendo che chi ti ascolta e ti aiuta è una mamma e che quindi, più di altri, può capire il tuo stato.
Con Annalisa Valsasina, psicologa
ORE 18:30-19:10 - “DANZA DEL VENTRE IN GRAVIDANZA”
La danza del ventre è una pratica in grado di accompagnare le donne in tutte le fasi della gravidanza, aiutandole a gestire i profondi cambiamenti che segnano il loro corpo, senza rinunciare a eleganza e femminilità. I movimenti e gli esercizi tipici di questa antica disciplina orientale, inoltre, coinvolgono tutti i muscoli del corpo, compresa la fascia addominale e perineale, che durante il parto viene maggiormente sollecitata e sforzata e che quindi è fondamentale preparare e allenare in modo adeguato. Una danza antica, in cui armonia ed esercizio si coniugano in un morbido connubio, intimo dialogo tra la mamma e bambino.
Con Nurya Flavia DeMarco, danzatrice, coreografa, insegnante di danze orientali e autrice del libro “"La piu' antica delle danze e il suo potere curativo”
SABATO 20/11
ORE 11:00-13:00 “LA NASCITA INTEGRALE”
Un incontro dedicato all’esperienza del nascere. Come assistere una nascita? Come accogliere un essere umano che si affaccia alla vita? Quali i bisogni del neonato? Quali le necessità della neomadre e come sostenerla nella sua ri-nascita? Quale il ruolo del padre? Quale il ruolo della famiglia? Di cosa necessita il bambino in tenera età?
Con Francesca Bianchetti, counselor
ORE 15:00-16:00 “SUONI E MUSICA IN GRAVIDANZA”
Meditazione sonora guidata, per sperimentare l'accoglienza e l'ascolto di tipo empatico attraverso una relazione di fiducia con l'altro, creando intime sintonie tra mamma e bambino.
Con Maren Fisher e Nicoletta Marquica, musicoterapeute
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giovedì 2 settembre 2010
La triste logica delle fazioni
Care mamme, ho lasciato passare qualche giorno dallo sconcertante episodio di Messina (due ginecologi si picchiano durante il parto di una donna), perché volevo riflettere a fondo sull'accaduto. Ebbene, se dicessi che non me lo sarei mai aspettato, mentirei.
C'è qualcosa di profondamente insano, a mio avviso, che permea purtroppo diversi aspetti legati alla maternità, dal parto all'allattamento. Sto parlando dello schieramento in fazioni, che si ripresenta per ogni tema che noi genitori e futuri genitori ci troviamo ad affrontare. Asilo nido sì o no, allattamento al seno fino a quando - in pubblico o nel retrobottega, pannollini normali o lavabili, e prima ancora, appunto, su come partoriremo: in acqua, in terra, in cielo, con un'operazione, con l'epidurale o senza. Tutti temi sicuramente importanti e che personalmente credo sia bene affrontare in modo consapevole, chiedendo e ascoltando, gli altri ma anche e soprattutto se stesse. Però ecco, mai che si riesca a trovare la misura, il buon senso, nelle voci dalle quali restiamo il più delle volte schiacciate.
Ci sono gli schieramenti e bisogna sempre scegliere: o di qua o di là, non ci sono compromessi perché il compromesso indebolisce l'ideologia e quindi rallenta la spinta della causa che le fazioni vogliono sostenere. A spese tue. Quindi sì, l'episodio di Messina non mi sorprende più di tanto, perché in un paese che da tempo anche nelle più alte cariche ha dimenticato l'etica del dialogo, è utopistico sperare che le cattive pratiche non si diffondano a macchia d'olio un po' ovunque, anche in una sala parto. Sembra che tutto ciò che riusciamo a costruire, lo sappiamo fare solo a scapito di chi non condivide la nostra causa, demonizzando chi non la pensa esattamente come noi, nella totale incapacità di ascoltare e rispettare l'altro. Decisamente un brutto vezzo, che però - temo - siamo noi stessi ad alimentare. Sì, perché qualsiasi decisione prendiamo come genitori, ci sentiamo in dovere di argomentarla e difenderla, per proteggerci dal giudizio degli altri, ed ecco che così ricadiamo, alimentandola, nella triste logica delle fazioni.
C'è qualcosa di profondamente insano, a mio avviso, che permea purtroppo diversi aspetti legati alla maternità, dal parto all'allattamento. Sto parlando dello schieramento in fazioni, che si ripresenta per ogni tema che noi genitori e futuri genitori ci troviamo ad affrontare. Asilo nido sì o no, allattamento al seno fino a quando - in pubblico o nel retrobottega, pannollini normali o lavabili, e prima ancora, appunto, su come partoriremo: in acqua, in terra, in cielo, con un'operazione, con l'epidurale o senza. Tutti temi sicuramente importanti e che personalmente credo sia bene affrontare in modo consapevole, chiedendo e ascoltando, gli altri ma anche e soprattutto se stesse. Però ecco, mai che si riesca a trovare la misura, il buon senso, nelle voci dalle quali restiamo il più delle volte schiacciate.
Ci sono gli schieramenti e bisogna sempre scegliere: o di qua o di là, non ci sono compromessi perché il compromesso indebolisce l'ideologia e quindi rallenta la spinta della causa che le fazioni vogliono sostenere. A spese tue. Quindi sì, l'episodio di Messina non mi sorprende più di tanto, perché in un paese che da tempo anche nelle più alte cariche ha dimenticato l'etica del dialogo, è utopistico sperare che le cattive pratiche non si diffondano a macchia d'olio un po' ovunque, anche in una sala parto. Sembra che tutto ciò che riusciamo a costruire, lo sappiamo fare solo a scapito di chi non condivide la nostra causa, demonizzando chi non la pensa esattamente come noi, nella totale incapacità di ascoltare e rispettare l'altro. Decisamente un brutto vezzo, che però - temo - siamo noi stessi ad alimentare. Sì, perché qualsiasi decisione prendiamo come genitori, ci sentiamo in dovere di argomentarla e difenderla, per proteggerci dal giudizio degli altri, ed ecco che così ricadiamo, alimentandola, nella triste logica delle fazioni.
venerdì 18 giugno 2010
Guardia medica pediatrica a Milano
Dal 7 giugno scorso è attiva a Milano la guardia medica dei bimbi, da zero a 6 anni.
Dalle 20.00 alle 24.00 nei giorni feriali e nelle fasce 8-12 e 15-19 nei giorni di sabato, domenica e festivi, sarà possibile contattare la Guardia Medica al n. 02-34567, già attivo per la Guardia medica tradizionale. La novità è che sarà possibile parlare direttamente con un pediatra che deciderà la prassi da seguire per venire incontro alle esigenze della famiglia,valutando la tipologia di intervento necessario:
* consulenza telefonica;
* invito presso l'ambulatorio di Continuità assistenziale pediatrica;
* visita domiciliare, se necessario;
* invio al Pronto soccorso nei casi più gravi.
lunedì 14 giugno 2010
La chiusura dei consultori pediatrici a Milano
Premetto che non credo che questa petizione possa effettivamente far cambiare le cose: ci sono in ballo soldi, giochi di potere e chissà quante altre considerazioni che non tengono affatto conto delle necessità dei cittadini.
Ma ritengo sia giusto comunque esprimere la propria opinione, sottolineare il proprio disappunto e soprattutto far girare una notizia di cui si parla da un po' ma che ha sempre avuto i contorni vaghi del "si dice" e del "ho saputo che"...
La notizia è questa:
Il "programma di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari per la famiglia", su direttiva della Regione Lombardia, prevede, di fatto, la riduzione del numero di sedi da 26 a 19, in nessuna delle quali verranno eseguite vaccinazioni.
Significa che i nostri figli verranno vaccinati solo nei centri per la vaccinazione, senza una visita pediatrica preventiva, nè il tempo di chiedere chiarimenti sul vaccino stesso.
Vi invito a firmare la petizione on line e a far girare tra i vostri conoscenti:
http://www.petizionionline.it/petizione/no-al-taglio-dei-consultori-pediatrici-di-milano/1276
martedì 4 maggio 2010
Ma è davvero «un privilegio» stare a casa dopo il parto?
Dopo l'intervista della Gelmini, che tanto ha fatto infuriare me come tante altre mamme, avrei voluto scrivere anche io la mia. Ma, aimè, per me in questo momento trovare il tempo per scrivere con calma è davvero un privilegio :)
Ho appena letto l'opinione della Bignardi e devo dire che mi ha tolto le parole di bocca. Condivido ogni parola e ogni virgola.
Vi rimando perciò al suo blog ma - per comodità - riporto qui il testo integrale.
Donne che fate figli, non fatevi fregare...
Il ministro Gelmini torna al lavoro con la figlia neonata: non fate lo stesso errore
Stare a casa dopo il parto è un privilegio», ha detto al settimanale Io donna il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, 36 anni, neomadre, comunicando che sta per tornare a Roma portando con sé la figlia di poche settimane. «Bisogna accettare di fare dei sacrifici», ha aggiunto.
Io penso che il ministro stia facendo lo stesso errore che fanno moltissime primipare attempate, o meno attempate, e che ho fatto anch’io col primo figlio.
Ci si sente così forti, con un neonato tra le braccia, che si crede di poter fare tutto. Se si fa un lavoro che piace, se si teme che l’assenza possa intralciare (o distruggere) la vita professionale, si cerca di fare tutto insieme. Ci si convince che si può, e si deve. A volte, si è costrette a farlo anche se il lavoro non piace, per non perderlo. Ma privarsi, e privare i nostri figli neonati, di un rapporto esclusivo e di ritmi naturali è un sacrificio che non dovremmo mai fare, e che nella maggioranza dei casi rimpiangeremo per sempre, perché la loro prima infanzia dura poco, e non ritorna.
Privilegio stare a casa? Credo che il privilegio sia tornare subito al lavoro, semmai. Ma è un finto privilegio.
Ci illudiamo, in quanto organizzate o benestanti, di poter fare tutto, ma è un’illusione destinata a sgretolarsi man mano che i figli crescono. Arriverà per tutte, o quasi, il momento in cui si capirà che il prezzo del fare tutto è assurdo e crudele. Che le superdonne non esistono, ma esistono solo madri stanche e logorate.
In nome di che cosa, poi? Di una supposta gratificazione personale? È la truffa del secolo, questa illusione. Ci convincono – e ci lasciamo convincere perché a volte ci fa comodo, o perché siamo sole di fronte alle nostre paure –che la qualità del tempo che passiamo coi figli sia più importante della quantità.
Niente è più sbagliato di questa illusione. Quando sento dire frasi come: «Il lavoro mi realizza e credo di comunicare la mia soddisfazione ai figli, nel poco tempo che passo con loro», rabbrividisco e penso: «Poverina. Te ne accorgerai». Staccarsi prematuramente dai figli, illudersi che ce ne stiamo occupando anche se siamo lontane, è una scelta rischiosa. Per crescere sicuri e fiduciosi nel prossimo, i bambini hanno bisogno proprio di noi: non c’è tata, nonna, asilo nido e nemmeno padre che possa sostituire lo sguardo e l’abbraccio della mamma. Più tempo stiamo insieme e meglio è, per noi e per loro.
Suona retorico? Anche a me. Retorico, scomodo e irrealizzabile, visto che ormai lavoriamo tutte, con minor o maggior soddisfazione. Ma temo sia vero. E benedico la legge che tutela, un minimo, le madri, e le obbliga a stare coi figli almeno cinque mesi. «Un baluardo contro le richieste della modernità, contro lo strapotere dell’efficienza, del denaro e del successo», ha detto la psicologa Vegetti Finzi. Parole sante. Donne che fate figli, non fatevi fregare.
Ho appena letto l'opinione della Bignardi e devo dire che mi ha tolto le parole di bocca. Condivido ogni parola e ogni virgola.
Vi rimando perciò al suo blog ma - per comodità - riporto qui il testo integrale.
Donne che fate figli, non fatevi fregare...
Il ministro Gelmini torna al lavoro con la figlia neonata: non fate lo stesso errore
Stare a casa dopo il parto è un privilegio», ha detto al settimanale Io donna il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, 36 anni, neomadre, comunicando che sta per tornare a Roma portando con sé la figlia di poche settimane. «Bisogna accettare di fare dei sacrifici», ha aggiunto.
Io penso che il ministro stia facendo lo stesso errore che fanno moltissime primipare attempate, o meno attempate, e che ho fatto anch’io col primo figlio.
Ci si sente così forti, con un neonato tra le braccia, che si crede di poter fare tutto. Se si fa un lavoro che piace, se si teme che l’assenza possa intralciare (o distruggere) la vita professionale, si cerca di fare tutto insieme. Ci si convince che si può, e si deve. A volte, si è costrette a farlo anche se il lavoro non piace, per non perderlo. Ma privarsi, e privare i nostri figli neonati, di un rapporto esclusivo e di ritmi naturali è un sacrificio che non dovremmo mai fare, e che nella maggioranza dei casi rimpiangeremo per sempre, perché la loro prima infanzia dura poco, e non ritorna.
Privilegio stare a casa? Credo che il privilegio sia tornare subito al lavoro, semmai. Ma è un finto privilegio.
Ci illudiamo, in quanto organizzate o benestanti, di poter fare tutto, ma è un’illusione destinata a sgretolarsi man mano che i figli crescono. Arriverà per tutte, o quasi, il momento in cui si capirà che il prezzo del fare tutto è assurdo e crudele. Che le superdonne non esistono, ma esistono solo madri stanche e logorate.
In nome di che cosa, poi? Di una supposta gratificazione personale? È la truffa del secolo, questa illusione. Ci convincono – e ci lasciamo convincere perché a volte ci fa comodo, o perché siamo sole di fronte alle nostre paure –che la qualità del tempo che passiamo coi figli sia più importante della quantità.
Niente è più sbagliato di questa illusione. Quando sento dire frasi come: «Il lavoro mi realizza e credo di comunicare la mia soddisfazione ai figli, nel poco tempo che passo con loro», rabbrividisco e penso: «Poverina. Te ne accorgerai». Staccarsi prematuramente dai figli, illudersi che ce ne stiamo occupando anche se siamo lontane, è una scelta rischiosa. Per crescere sicuri e fiduciosi nel prossimo, i bambini hanno bisogno proprio di noi: non c’è tata, nonna, asilo nido e nemmeno padre che possa sostituire lo sguardo e l’abbraccio della mamma. Più tempo stiamo insieme e meglio è, per noi e per loro.
Suona retorico? Anche a me. Retorico, scomodo e irrealizzabile, visto che ormai lavoriamo tutte, con minor o maggior soddisfazione. Ma temo sia vero. E benedico la legge che tutela, un minimo, le madri, e le obbliga a stare coi figli almeno cinque mesi. «Un baluardo contro le richieste della modernità, contro lo strapotere dell’efficienza, del denaro e del successo», ha detto la psicologa Vegetti Finzi. Parole sante. Donne che fate figli, non fatevi fregare.
martedì 30 marzo 2010
Accade che...
... è iniziato un nuovo appuntamento da MaMi, che si chiama "Il cerchio delle mamme": un ciclo di incontri tra mamme che sentono il bisogno di confrontarsi sulle diverse tematiche legate all'essere mamma, cercando soluzioni o anche soltanto analizzando le situazioni e vedendole dai diversi punti di vista. Nel primo incontro si è parlato del rientro al lavoro. Nel secondo anche. Nel terzo si è deciso di passare al rapporto di coppia, ma sul lavoro c'era ancora tanto da dire.
... stamattina leggo su una rivista per mamme che secondo un recente studio della Clinica Melloni di Milano, prima una mamma torna a lavoro, più veloce è la ripresa da una depressione post partum, soprattutto se in vista dell'arrivo del bebè era già "in carriera".
... le statistiche ci dicono che 1 donna su 5 smette di lavorare dopo aver avuto il primo figlio. Nel 66% dei casi di sua spontanea volontà perchè non riesce a conciliare i tempi. Nel 33% dei casi è l'azienda a lasciarti a casa.
... il Washington post ha recentemente pubblicato un discusso articolo nel quale consigliava alle mamme di non lasciare il proprio lavoro per prendersi cura del proprio bambino, nemmeno se il nido è più caro dello stipendio, sostenendo che "Quando ti licenzi, perdi contatti, anzianità lavorativa, esperienza, benefit e competenze che è difficile recuperare quando i figli vanno a scuola".
... la mia impagabile socia ha finito l'aspettativa di maternità, le ferie, le ore e le mezzore di permesso ed è tornata a lavoro... che tradotto significa che ha dovuto aggiungere 6 ore di lavoro ad una giornata che già ne comprimeva circa una 40ina, di cui 4 o 5 di sonno (!?!). Il risultato è che è stanca, anzi sfinita, continua a voler fare di tutto e di più, non è mai abbastanza contenta di quello che fa e si chiede come facciano le altre mamme.
Accade che oggi mi sento confusa...
... stamattina leggo su una rivista per mamme che secondo un recente studio della Clinica Melloni di Milano, prima una mamma torna a lavoro, più veloce è la ripresa da una depressione post partum, soprattutto se in vista dell'arrivo del bebè era già "in carriera".
... le statistiche ci dicono che 1 donna su 5 smette di lavorare dopo aver avuto il primo figlio. Nel 66% dei casi di sua spontanea volontà perchè non riesce a conciliare i tempi. Nel 33% dei casi è l'azienda a lasciarti a casa.
... il Washington post ha recentemente pubblicato un discusso articolo nel quale consigliava alle mamme di non lasciare il proprio lavoro per prendersi cura del proprio bambino, nemmeno se il nido è più caro dello stipendio, sostenendo che "Quando ti licenzi, perdi contatti, anzianità lavorativa, esperienza, benefit e competenze che è difficile recuperare quando i figli vanno a scuola".
... la mia impagabile socia ha finito l'aspettativa di maternità, le ferie, le ore e le mezzore di permesso ed è tornata a lavoro... che tradotto significa che ha dovuto aggiungere 6 ore di lavoro ad una giornata che già ne comprimeva circa una 40ina, di cui 4 o 5 di sonno (!?!). Il risultato è che è stanca, anzi sfinita, continua a voler fare di tutto e di più, non è mai abbastanza contenta di quello che fa e si chiede come facciano le altre mamme.
Accade che oggi mi sento confusa...
venerdì 12 marzo 2010
Eco Qui una mamma che ci piace!
No, non è un errore di ortografia :)
E' che anche io mi sono permessa di giocare con il nome di un bel negozio on line di prodotti ecologici per bambini: EcoMiQui!
Trovo che il nome sia geniale, ma soprattutto mi piacciono i prodotti che vende e mi piace la mamma (Saskia, nella foto) che ha avuto l'idea e che è riuscita a lanciarlo negli ultimi mesi della sua seconda gravidanza...
ulteriore prova della presenza di super poteri nelle mamme!!!
La scelta di Saskia e del suo sito è quella di vendere esclusivamente prodotti testati, sicuri e naturalmente ecologici, dall'abbigliamento in cotone bio alle scarpine in ecopelle, alla linea Helan per la pelle del bambino (che io adoro, e che non è facile da trovare!). E tutto senza perdere di vista comunque il "bello" e l'innovazione, ma lascio a voi la libertà di vedere e apprezzare: http://www.ecomiqui.it.
Io volevo solo dire BRAVA a Saskia!
martedì 2 marzo 2010
Allattamento al seno. Perchè.
Al corso di preparazione al parto da MaMi si parla di allattamento al seno: perchè preferirlo e come favorirlo.
Allattare il neonato al seno è, secondo noi, la scelta migliore per la sua alimentazione, la sua salute e per quella della mamma. Naturalmente, ogni mamma deve essere serena in quello che fa. Ma è giusto che sia innanzitutto informata e possa scegliere per se e per il proprio bambino.
Le informazioni principali sono:
*** TUTTE LE MAMME HANNO IL LATTE
*** IL LATTE DI OGNI MAMMA E' GIUSTO PER IL PROPRIO BAMBINO
*** CI SONO MOLTI VANTAGGI...
I vantaggi principali per il neonato sono:
- il latte materno è l’alimento ideale ed inimitabile per la sua facile tollerabilità e digeribilità
- il latte materno è l’alimento ideale ed inimitabile per la sua facile tollerabilità e digeribilità
- offre una naturale difesa immunitaria grazie alla presenza di anticorpi e quindi prevenzione delle infezioni e delle allergie
- permette una crescita corporea più regolare
- i neonati sono più tranquilli e dormono di più oltre a far dormire di più le mamme per la produzione di prolattina
- alcuni studi dimostrano che i bambini allattati al seno hanno meno probabilità di ammalarsi per alcune malattie anche in età adulta
- nanna più serena e sicura.
I vantaggi principali per la mamma sono:
- migliore relazione col neonato
- subito dopo il parto, per il riflesso mammillo-ipotalamico, contrazione ed involuzione più rapida dell’utero, con conseguente riduzione della perdita di sangue
- dopo alcuni mesi, ritorno al peso pregravidico per il maggior consumo di calorie
- riduzione di rischio per il cancro alla mammella e per altri organi della sfera genitale
- risparmio economico (non poco!)
- comodità e praticità: il latte è sempre disponibile ed in ogni luogo, non occorre preparare nulla!
martedì 23 febbraio 2010
lunedì 8 febbraio 2010
Ryan Air contro i bambini
Lo scorso fine settimana siamo stati in Sardegna per il matrimonio di un caro amico. Poichè partivamo insieme ad altri amici, abbiamo seguito la maggioranza e preso i biglietti con la compagnia che in generale conveniva di più: Ryan Air.
Non è la prima volta che andiamo in Sardegna, Matteo ha fatto il suo battesimo del volo a 2 mesi e mezzo, con Meridiana, poi abbiamo volato con Air One e con Alitalia. Con nessuno abbiamo avuto problemi, a parte i soliti ritardi, che riguardano tutti i passeggeri.
Ryan Air invece sembra voglia disincentivare i viaggi con bambini piccoli.
Iniziamo dal prezzo, che dovrebbe essere il loro principale vantaggio competitivo: i "lattanti", cioè fino ai 2 anni, viaggiano in braccio ai genitori e - su tutte le compagnie aeree - non pagano. Ryan no: il biglietto costa 24 euro!!!! e senza sconti nè tariffe low. Io ho pagato 9 euro, lui 24.
Il carissimo biglietto non solo non gli da diritto ad un posto a sedere, ma nemmeno ad un bagaglio a mano. Perciò la mamma deve rinunciare al suo bagaglio a mano per poter portare con sè il minimo indispensabile: biberon, pannolini, pappe... come si fa a viaggiare senza? li vendono loro sull'aeromobile?
Il carissimo biglietto ti consente di portare con te un passeggino. Ma non la fascia-marsupio, che io avevo in un sacchetto e che ho dovuto tirare fuori e indossare, altrimenti sarebbe stata considerata bagaglio aggiuntivo, da imbarcare al modico prezzo di 35 euro.
Il carissimo biglietto prevede che il check in on line da 15 gg prima della partenza. 7 giorni prima, mi collego a internet e procedo con il check in on line. Mi viene chiesto il numero di documento di Matteo - a scelta tra passaporto e carta di identità. Peccato che Matteo, a 11 mesi, abbia giusto il certificato di nascita con foto che rilascia il comune e con il quale ha sempre viaggiato sul territorio italiano. Mi informo e scopro che nel web check in devo semplicemente ripetere il documento del genitore che lo accompagna ma anche che... Ryan Air accetta soltanto il certificato di nascita con foto valido per l'espatrio. Ma io vado in Sardegna, mica espatrio!!! Chiamo in commissariato e mi confermano: per l'Italia non serve, ma sappiamo che Ryan Air lo pretende. Gentilmente (ringrazio ancora) mi rilasciano il timbro in 24 ore anzichè in 7/10 giorni come previsto.
Arrivati in aeroporto a Bergamo poi scopriamo che tra l'altro non basta nemmeno il web check in ma dobbiamo passare dal banco accettazione per registrare il bambino. Doppia fila.
Al ritorno, a Cagliari, ci presentiamo direttamente all'accettazione e ci guardano stupiti: avete già fatto il web check in, cosa volete????
Sic !!! :(
Lasciamo stare il fatto che all'imbarco passa avanti solo chi ha pagato il supplemento e non c'è priorità per le famiglie con i bimbi piccoli... ma la chicca finale è il volo di ritorno. Partenza ore 18:00 arrivo previsto alle 19:35. Mi organizzo acquistando una pappa pronta "cena" e, verso le 18:30, chiedo allo steward se me la riscalda. Immaginavo che mi avrebbero fatto pagare, ma mai avrei potuto immaginare che si rifiutassero!!! Non possono scaldare la pappa di un bambino, pena una lettera di richiamo. Lo steward era mortificato, mi ha anche detto che avrei dovuto aver ricevuto una mail nella quale venivo informata di questa policy... beh, è evidente che non l'ho ricevuta, altrimenti mi sarei organizzata diversamente, non mi sarei ridotta a far cenare mio figlio con dei biscotti!!
Io non ho veramente parole, dall'inizio alla fine un trattamento discriminatorio... non era più semplice comunicare che Ryan Air non accetta a bordo bambini al di sotto dei 2 anni????Ah, quasi dimenticavo... lato sicurezza... sia all'andata che al ritorno ho dovuto chiedere io la cintura aggiuntiva e non mi hanno dato nè mascherina nè giubbotto salvagente per il bambino.
Però sono puntuali...
martedì 26 gennaio 2010
Galateo della gravidanza
La gravidanza ti proietta in una dimensione nuova, diversa, dove gli ormoni governano e dove la razionalità è sempre meno di casa, a favore di una forte sensibilità e necessità/capacità di cogliere ciò che sta "dietro" le cose e le persone (vedi post precedente "I superpoteri delle mamme").
Ma è anche il periodo in cui tutto il resto del mondo sembra volerti riportare a quello che eri prima, negare la tua nuova dimensione o, peggio, darti a tutti i costi consigli su come viverla. Spesso dimenticando anche le regole basi dell'educazione e dicendo e facendo cose inaudite in altre situazioni.
Alcuni esempi, di esperienze vere:
"che impressione la tua pancia!"
... lo direste a un amico ingrassato? ecco, allora perchè pensate si possa dire a una donna incinta? E se proprio non riuscite a fare a meno di commentare l'aspetto, evitate per favore le ipotesi di gravidanze plurigemellari o dissertazioni su quanto è arrivata ad ingrassare la vicina che poi non è più tornata come prima (viceversa, eviterei anche i complimenti per la mancanza di aumento di peso!).
"Posso toccare la pancia?"
Nooooooooooooooooo!!! Perchè mai le pance delle donne incinte diventano di dominio pubblico? Se non si è più che in confidenza, la palpata - e anche solo la richiesta - è quantomeno inopportuna (senza parlare poi di quelli che continuano a toccarti teneramente la pancia anche dopo che hai partorito...).
"Come va con la stitichezza?"
Non a tutte fa piacere raccontare in ascensore i propri disagi intestinali. Non pensate possa essere più carino chiedere come sempre "Come stai?"
"L'avete cercato o è arrivato?"
Ecco, anche questa direi che è una storia abbastanza personale... quanto è importante capire il livello di fertilità della coppia? Pensateci, vi capita di chiedere alle persone "riuscite ad avere figli o usate metodi contraccettivi?".
Questi sono solo alcuni esempi, ma potremmo spaziare fino ai commenti non richiesti sul nome scelto, ai racconti horror sul parto, al bambino dei vicini che non ha mai dormito fino ai 5 anni, alle dissertazioni da macchinetta del caffe sulla circonferenza cranica di un bambino alla nascita...
E poi ci si sente dire che le donne incinte sono scorbutiche, intrattabili, suscettibili... In America è uscito persino un libro: "What never to say to a pregnant woman" (Cosa non dire mai a una donna incinta), e forse anche qui da noi sarebbe utile un galateo, da distribuire a parenti, amici e colleghi nel momento in cui si comunica la gravidanza.
Ma più di tutte, attenzione al "Goditela finchè sei in tempo!"... Nausee, stanchezza, mal di schiena, insonnia e svariati altri disturbi, oltre alla necessità pratica di riorganizzare la propria vita e la propria abitazione, rendono la gravidanza un periodo non proprio spensierato e goliardico e sono sicura che qualunque donna incinta, anche la più educata, a questa affermazione avrà pronta una risposta molto molto pericolosa...
martedì 19 gennaio 2010
I superpoteri delle mamme
La maggior parte degli uomini (ma purtroppo anche molte donne) probabilmente rideranno di questa mia affermazione, ma io sono assolutamente convinta che le mamme abbiano i superpoteri.
Sono superpoteri che iniziano a manifestarsi già in gravidanza, quando è ancora difficile riconoscerli e accoglierli, ma che poi diventano evidenti quando hai il tuo bimbo tra le braccia e man mano che vivi la tua vita con lui.
Con il vostro aiuto, mamme "esperte", mi piacerebbe provare ad elencarli tutti, questi superpoteri, uno per uno, così che le future mamme possano leggerli e riconoscerli, accoglierli e utilizzarli al meglio per se stesse e per il proprio piccolo.
Ma prima di partire con le mie e vostre teorie, ebbene sì, vi snocciolo una ricerca scientifica che ne ha messo in evidenza - anzi, dimostrato - che le donne in gravidanza sono in grado di percepire le emozioni altrui ed in modo particolare quelle negative (ahinoi!).
I ricercatori dell'Università di Bristol hanno chiesto a 76 gestanti di assegnare a 60 volti (generati al computer) una emozione a scelta tra 6 proposte e la procedura è stata poi ripetuta prima della 14esima settimana di gestazione e dopo la 34esima. Mentre per le emozioni positive le capacità percettive della gestante non cambiano all'inizio e alla fine della gravidanza, invece le capacità di riconoscere emozioni negative come rabbia e minaccia sul volto di un altro si affinano durante l'ultima fase della gestazione. Secondo lo studio questo super potere sarebbe da imputare agli ormoni, in modo particolare alla produzione di progesterone, e forse - sostengono i ricercatori - all'istinto naturale che permette alla mamma di difendere se stessa e il proprio cucciolo da eventuali pericoli esterni e minacce.
Questo superpotere è scientificamente provato...
Gli altri? a voi cosa viene in mente?
giovedì 14 gennaio 2010
Svezzamento e alimenti non più proibiti
La novità è che latte, uova, pomodori, kiwi, arachidi ecc. - quegli alimenti insomma che la maggior parte dei pediatri consigliano di posticipare al compimento dell'anno di vita del bambino per evitare allergie - si dovrebbero invece introdurre già durante lo svezzamento! e proprio per evitare che i bambini sviluppino le allergie!
E' la rivoluzione di uno studiobritannico-israeliano, i cui risultati sono stati riportati sul Corriere Salute.
In Israele infatti che è normale dare ai piccoli di sei-otto mesi uno snack di mais al burro di arachidi. “Negli ultimi dieci anni, sempre più mamme hanno tenuto i figli alla larga dai cibi con le "rischiose" arachidi - ha dichiarato Gideon Lack, ricercatore del King' s College di Londra - ma la frequenza di questa allergia è raddoppiata." Lack ha confrontato 5.600 ragazzini ebrei residenti in Israele con altrettanti ragazzini ebrei (in modo da ridurre le variabili genetiche) residenti in Gran Bretagna. E l'allergia alle noccioline è risultata dieci volte inferiore nei giovanissimi in Israele (dove si consuma lo snack) rispetto a quella che si riscontra in Gran Bretagna.
“La tolleranza ai cibi si impara - commenta Alessandro Ventura, direttore della Clinica pediatrica dell' Università di Trieste -. Più tardi si comincia, più diventa difficile. Studi simili sono stati condotti anche su cibi più comuni da noi, per esempio, su latte vaccino e pesce. In un recente studio svedese si è visto che i bambini cui era stato dato il pesce prima dei nove mesi avevano un rischio molto minore di sviluppare dermatite atopica”.
“Non c'è nessuna prova scientifica che non si possano dare uovo, pomodoro o pesce prima di una certa età - afferma Giovanni Cavagni, direttore dell' Unità di allergologia dell' Ospedale Bambino Gesù di Roma -. Anzi, escluderli dalla dieta potrebbe favorire la comparsa delle forme più gravi di allergia”.
Io non sono una ricercatrice nè una scienziata, anzi forse sono più incosciente che altro, ma trovo tutto questo confortante. Ci credo istintivamente.
Mi viene in mente la scena in consultorio, all'incontro sull'alimentazione 8-12 mesi, quando ho raccontato che a 8 mesi Matteo apprezzava tantissimo la pasta al pesto...ho visto l'infermiera pediatrica e le altre mamme strabuzzare gli occhi quindi ho precisato:
"Ma con poco aglio, il pesto fresco che fa mia suocera con il basilico della liguria!".
E l'infermiera: "Senza i pinoli, vero???"
Pinoli???
...io mica ci avevo pensato...
lunedì 11 gennaio 2010
Acido folico in gravidanza, che confusione!!!
Ho letto recentemente qualche articolo allarmante sull'utilizzo dell'acido folico in gravidanza.
Mi sono documentata.
Un recente studio australiano pubblicato dall’American Journal of Epidemiology collega l’assunzione dell’acido folico nella madre alla fine della gravidanza al rischio di asma del figlio.
La ricerca ha evidenziato che i bambini le cui madri assumevano l’acido folico dopo la 30esima settimana di gravidanza avevano un 25% di probabilità in più di soffrire d’asma a 3 anni rispetto ai bambini le cui mamme non prendevano più quei supplementi a fine gravidanza.
Si tratta per ora di ipotesi, una teoria nuova e non provata.
E comunque, non inficia il fatto che un adeguato livello di acido folico nel periodo del concepimento e nel primo periodo della gravidenza aiuta a ridurre il rischio di alcuni difetti congeniti nel cervello e nella spina dorsale (difetti del tubo neurale).
Mi sono documentata.
Un recente studio australiano pubblicato dall’American Journal of Epidemiology collega l’assunzione dell’acido folico nella madre alla fine della gravidanza al rischio di asma del figlio.
La ricerca ha evidenziato che i bambini le cui madri assumevano l’acido folico dopo la 30esima settimana di gravidanza avevano un 25% di probabilità in più di soffrire d’asma a 3 anni rispetto ai bambini le cui mamme non prendevano più quei supplementi a fine gravidanza.
Si tratta per ora di ipotesi, una teoria nuova e non provata.
E comunque, non inficia il fatto che un adeguato livello di acido folico nel periodo del concepimento e nel primo periodo della gravidenza aiuta a ridurre il rischio di alcuni difetti congeniti nel cervello e nella spina dorsale (difetti del tubo neurale).
giovedì 7 gennaio 2010
Niente dieta: sono incinta!
Finite le feste, tutti a dieta!
Non si parla d'altro, in tv, sui giornali, su internet ed al bar. Del resto però, gran parte del buonumore delle festività è merito proprio di tutti quegli zuccheri e peccatucci che ci concediamo e che ci rendono tanto felici...
E ora, conta di più rimettersi in forma e limitare l'aumento di peso, con tristi e frustranti rinunce, o continuare a essere allegri e felici mangiando quello che si vuole?
Ognuno fa le sue considerazioni e sceglie liberamente del proprio peso, ma... come fanno le donne in gravidanza? quelle seguite da ginecologi che "hai preso troppo peso", "niente zuccheri e carboidrati", "basta spuntini"?
Non si parla d'altro, in tv, sui giornali, su internet ed al bar. Del resto però, gran parte del buonumore delle festività è merito proprio di tutti quegli zuccheri e peccatucci che ci concediamo e che ci rendono tanto felici...
E ora, conta di più rimettersi in forma e limitare l'aumento di peso, con tristi e frustranti rinunce, o continuare a essere allegri e felici mangiando quello che si vuole?
Ognuno fa le sue considerazioni e sceglie liberamente del proprio peso, ma... come fanno le donne in gravidanza? quelle seguite da ginecologi che "hai preso troppo peso", "niente zuccheri e carboidrati", "basta spuntini"?
Bè, a tutte loro (e ai loro ginecologi) vorrei citare la dichiarazione fatta al Corriere della Sera qualche mese fa da Enrico Ferrazzi, primario di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale dei bambini Buzzi di Milano: “La cultura odierna secondo cui più magra è meglio si scontra con le trasformazioni cui fisiologicamente il corpo della donna va incontro durante la gravidanza. La raccomandazione di prendere meno di 10kg non è di tipo medico, ma estetico”.
Se da un lato infatti non è più vero che in gravidanza "bisogna mangiare per due" come dicevano le nostre nonne, è ormai superato però anche l'imperativo che il peso vada tenuto strettamente controllato - a meno di problemi fisici, come un'obesità iniziale o un diabete gravidico.
L’Istituto di Medicina statunitense ha recentemente pubblicato valori sull’aumento di peso in gravidanza molto più permissivi rispetto a quelli europei, perché non ci sono basi sufficienti per dire che troppi chili possano nuocere alla mamma e al bambino. Secondo queste linee guida, una donna in sottopeso (si calcola col rapporto altezza-peso) può prendere dai 12 ai 18 chili, chi invece è normopeso dagli 11 ai 15,8 kg, le signore in sovrappeso dai 6,8 agli 11,3kg, mentre solo in caso di obesità non si devono superare i 9 kg.
L’Istituto di Medicina statunitense ha recentemente pubblicato valori sull’aumento di peso in gravidanza molto più permissivi rispetto a quelli europei, perché non ci sono basi sufficienti per dire che troppi chili possano nuocere alla mamma e al bambino. Secondo queste linee guida, una donna in sottopeso (si calcola col rapporto altezza-peso) può prendere dai 12 ai 18 chili, chi invece è normopeso dagli 11 ai 15,8 kg, le signore in sovrappeso dai 6,8 agli 11,3kg, mentre solo in caso di obesità non si devono superare i 9 kg.
In generale comunque, nei paesi di cultura anglosassone, ma ora sempre più anche in Italia, l'indicazione ai ginecologi è quella di non pesare le donne in gravidanza, ma verificarne lo stato di salute complessivo, in modo da non aggiungere un ulteriore elemento di agitazione ad un periodo che già ha il suo bel da fare!
Perciò, care future mammine, c'è tempo per mettersi a dieta. Come sempre, l'importante è non esagerare e condurre un'alimentazione varia, il più possibile sana, con alimenti di qualità e perseguire un generale stato di benessere... ve lo dice una che ha preso 18 chili (di cui almeno 4 durante le feste natalizie!!!) e li ha persi semplicemente allattando e stando dietro al bimbo una volta nato.
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