La sede di MaMi è accogliente, calda e comoda. Ma... è rimasta nel secolo scorso!
Ebbene sì, non abbiamo l'accesso a Internet.
Non è una scelta purtroppo, anzi, avevamo deciso di avere la fibra ottica con modem wireless, per offrire alle nostre mamme anche la possibilità di portare i loro PC e utilizzarli. Così abbiamo richiesto un abbonamento a Fastweb, che ci ha confermato che la casa era cablata (ma noi lo sapevamo già, visto che i precedenti inquilini avevano lasciato ben 2 modem di Fastweb in casa!!).
Così, una settimana prima dell'inaugurazione, sono venuti 2 tecnici - che chiamiamo Totò e Peppino - che in quattro e quattr'otto ci hanno montato l'hab (si dice così???) wireless e anche il decoder per la tv. Ci hanno anche spiegato il funzionamento del telecomando e si sono raccomandati di conservare per bene le scatole.
Poi ci hanno chiesto di non toccare nulla e sono usciti a verificare il collegamento.
Dopo 10 minuti, tornati in casa, ci hanno detto che c'era qualcosa che non andava: non c'era collegamento. Peppino ci ha chiesto di poter vedere la centralina nella cantina del condominio. Fatto notare che la casa è indipendente e non esiste un condominio, Totò ha esaminato la cantina, poi hanno iniziato a seguire i cavi lungo i muri dei vicini per scoprire dove si trova la centralina a cui è collegata tutta la via... dopo aver fatto un po' di ipotesi sulle cantine dei vicini e telefonato in sede senza risolvere l'arcano, hanno raccolto l'hab, il decoder, le scatole e il telecomando e se ne sono andati promettendo di tornare presto.
Dopo 2 settimane, non avendo notizie, ho chiamato il servizio clienti dove mi hanno detto che la casa non è cablata (SIC!!!) ma che, volendo, per lo stesso prezzo, potevo avere una "sottospecie" (parole testuali dell'operatore) di ADSL.
Un po' perchè ci siamo sentite prese in giro, un po' perchè il mercato ha offerte più economiche, abbiamo cortesemente rifiutato e abbiamo fatto un abbonamento ADSL con Tele2.
Sono passate 3 settimane e nessuno si è più fatto vivo...
C'è un momento magico nella vita del bambino: la scoperta del primo libro. A partire dai 6-9 mesi, i grandi progressi che caratterizzano la sua crescita gli permettono di capire che quella "cosa" che tiene tra le mani e osserva con attenzione, con tante figure e strani segni, è un libro. Ma come dovrebbero essere i primi libri? Ho trovato un "decalogo" che trovo carinissimo e che riporto perchè secondo me racchiude tutte le informazioni necessarie per la scelta: _ Un libro a forma di libro, per riconoscerlo, individuarlo e diventare un vero lettore. _ Un libro sicuro, da poter tenere in mano anche se la mamma non c'è. _ Un libro maneggevole e resistente, facile da aprire e chiudere con le manine. _ Un libro con tante illustrazioni, con figure ben definite, colorate, e meglio se su sfondo chiaro. _ Un libro con le azioni che fanno i bambini, per favorire l'identificazione. _ Un libro con le cose che hanno vicino, per riconoscerle, trovarle e confrontarle. _ Un libro facile da pulire e con chiare informazioni per il lavaggio. _ Un libro con piccole storie, per entrare facilmente nel mondo magico, sognare e dormire felice. _ Un libro che faccia sorridere, così ci si diverte insieme a leggerlo. _ Un libro che "lasci il segno"... e che faccia venire voglia di leggerne tanti altri! Ai genitori spetta il compito di sostenere questo momento e, oltre ad offrire libri sicuri e di qualità, trovare il tempo per leggere insieme e raccontare tante storie, così da avviare un attaccamento caldo e positivo con la lettura.
Le Mani della mamma e del papà Aiutano Stimolano Sfiorano Avvolgono Giocano Guidano Insegnano Odorano di buono... Riscoperto recentemente e sovente associato al diffondersi della medicina cosiddetta "alternativa", il massaggio neonatale è in realtà una tecnica molto antica in quasi tutte le popolazioni del mondo (potremmo parlare anche degli animali!) ed è stato oggetto di numerosi studi scientifici che ne hanno dimostrato vantaggi e benefici nello sviluppo neonatale fisico, cognitivo e ed emozionale, nella cura di dolori come le coliche e nella relazione genitore-figlio. Non starò qui ad elencare le ricerche e gli studi fatti (se volete approfondire, la biblioteca di MaMi è a vostra disposizione!), ma proverò a fare un mio personale elenco dei vantaggi, derivante un po' dalla mia esperienza di mamma che ha massaggiato e massaggia il proprio bimbo e un po' dalle letture che ho fatto in proposito. Innanzitutto cos'è. Stiamo parlando di massaggio neonatale, che in Italia è insegnato e diffuso dalla Associazione Italiana Massaggio Infantile,in base all'elaborazione di Vimala McClure, americanadel Colorado, la persona che ha operato per la diffusione del massaggio infantile in occidente, integrando in un'unica armonica sequenza diversi massaggi, di origine differente, a motivo dei benefici che questi apportano ai bambini. L'intera sequenza trae origine dal massaggio tradizionale indiano, la sequenza di massaggio svedese elaborata da Per Henric Ling (1800), lo yoga ed elementi della riflessologia plantare. Il massaggio viene insegnato alla mamma (o al papà) e deve diventare un momento di comunicazione e condivisione, magari quotidiano, con il proprio bambino. Ed ecco il mio personale elenco di benefici (per un elenco dettagliato e completo, vi rimando al sito dell'AIMI): - aiuta nella gestione delle coliche. Ci sono dei movimenti che, fatti quotidianamente o anche nel momento della crisi di colica, danno sollievo al disagio e ne prevengono l'insorgenza.
- favorisce il sonno. C'è un'interessantissima ricerca a proposito fatta su bimbi tra i 9 mesi e i 3 anni che ha dimostrato che il massaggio li aiuta a prendere sonno e diminuisce il numero e la frequenza di risvegli notturni.
- sviluppa le sinapsi. La stimolazione tattile e il movimento hanno questa grande potenza: favoriscono la creazione di sinapsi, fondamentali per lo sviluppo e l'apprendimento.
- favorisce nel bambino la conoscenza delle varie parti del corpo sostenendo lo sviluppo dell'immagine di sé, così da far sentire il bambino aperto, sostenuto ed amato.
- è un momento intimo, di condivisione e comunicazione con il proprio bambino, che rafforza il 'bonding' con tutti i benefici conseguenti (di bonding ne parliamo un'altra volta!!)
- è un ottimo antistress per il genitore/massaggiatore.
- è semplice, ogni genitore può apprenderlo facilmente e può adattarlo alle esigenze del proprio bambino, fin da piccolo e durante le diverse fasi della sua crescita. - è economico - la mamma (o il papà) fa il corso, impara, e poi lo può fare ai propri figli tutti i giorni per anni. - io l'ho sfruttato anche al mare per mettere la crema protettiva!
Non me ne vogliano gli studiosi ma, senza aver fatto test scientifici, sono convinta che una buona parte dell'efficacia del massaggio sia legata al benessere dei genitori. Genitori sereni, nella mia esperienza, hanno bambini che dormono, che soffrono poco di coliche, che crescono bene, che non hanno difficoltà nella socializzazione. E un genitore che trova il tempo per massaggiare il proprio bambino, averlo vicino, guardarlo negli occhi, parlargli con calma e toccarlo, pensando solo ai gesti da compiere nel modo giusto, ha la serenità di chi stacca la spina e vuole fare del bene al proprio bambino!
Molti pediatri consigliano la fluoroprofilassi (compressine o gocce) per i bambini di pochi mesi. Addirittura ho sentito di ginecologi che iniziano a far prendere il fluoro alle mamme in gravidanza. E tutto questo in nome della prevenzione della carie, facendo leva sul desiderio naturale di ogni mamma di avere figli belli e sani, anche e soprattutto in bocca!
Contrariamente a quello che si credeva un tempo, inizia a farsi strada invece l’opinione che il fluoro è efficace solo se applicato localmente, perché si lega allo smalto dei denti e li protegge dalle carie.
Assorbito per bocca, il fluoro non arriva solo ai denti e comunque entra nel dente attraverso il sangue e altera la struttura del dente stesso. Questo può causare fluorosi dentale, che è esattamente il risultato opposto a quello che si voleva ottenere, cioè l’erosione dello smalto del dente, che diventa più vulnerabile all’attrito e all’erosione.
Ci sono ricerche che dimostrano che il fluoro ha la capacità di inibire o alterare numerosi enzimi necessari al normale funzionamento del nostro organismo (metabolismo, crescita e regolazione cellulare) e che l’assunzione eccessiva di fluoro è correlata anche all’aumento delle fratture dell’anca in persone ultrasessantenni e alla diminuzione del tasso di fertilità negli esseri umani. Studi sugli animali hanno inoltre mostrato che il fluoro è cancerogeno, specialmente per i tessuti ossei e per il fegato. Non sono stati condotti, per il momento, studi decisivi sull’uomo e quindi non ci voglio nemmeno pensare.
Quali siano le dosi “pericolose” nell’assunzione di fluoro non è stato determinato; ma se pensiamo ai dentifrici, alle gomme da masticare, alla fluorizzazione delle acque (in Italia non c’è una legge che la regoli) e a tanti alimenti confezionati e medicinali che contengono il fluoro… beh, credo che aggiungere anche degli integratori potrebbe spingerci sicuramente oltre il limite.
Una buona alimentazione, la luce del sole, l’attività fisica, il giusto riposo e la serenità mentale sono tutti fattori che concorrono al benessere del corpo e quindi anche dei denti. Una corretta igiene dentale fa il resto. Alle mamme di MaMi stiamo regalando uno spazzolino/massaggia gengive per i neonati (foto accanto). Non deve essere impugnato e usato dal bambino (ancora evidentemente troppo piccolo!) ma da un adulto che lo infila sull’indice e lo sfrega sulle gengive del piccolo. Da un lato delle piccolissime setole di gomma per lavare i primi dentini e dall’altro una superficie apposita per massaggiare le gengive spesso dolenti.
Iniziando ad usarlo sin da piccolissimi, oltre a dare sollievo alle gengive, si crea l’abitudine all’utilizzo, che all’inizio è davvero divertente!
Dal 9 al 15 novembre, è stata istituita la settimana di sensibilizzazione sociale sulla sicurezza dei bambini in auto "BimbiSicuramente 2009".
In breve:
Gli incidenti stradali risultano essere la prima causa di morte per i bambini da 5 a 14 anni.
E il il 40% degli incidenti mortali nei bambini si verifica durante percorsi inferiori a 3km!!!
Cioè quando pensiamo che "non importa se non lo metto nel seggiolino per un tragitto così breve"... senza pensare che un incidente può essere mortale anche se avviene alla velocità di 20km/h.
Invece, come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, se correttamente installati ed utilizzati, i sistemi di ritenuta dei bambini possono ridurre del 80% la probabilità di lesioni gravi ai bambini.
Il sito è intuitivo, semplice e soprattutto fornisce le informazioni corrette per la scelta dei seggiolini auto e sul loro utilizzo. Utile anche la guida pubblicata da Quattroruote.
Un’idea per il lampadario della cucina?
Ingredienti:
- uno scolapasta d’acciaio piuttosto grande (ma non sarebbe male nemmeno uno di plastica colorata!)
- fili elettrici e porta lampadina
- un amico con l’hobby del fai-da-te
- una lampadina a sfera (a risparmio energetico!).
Questo è quello della cucina di MaMi.
Cosa ve ne sembra?
Giovedì 12 novembre, dalle ore 10:30 a MaMi, si terrà la la presentazione del corso di massaggio neonatale "Petali di rosa", rivolto a mamme con bambini da 2 a 6 mesi.
Alla presentazione parteciperà la nostra psicomotricista Lina Rizzoli, insegnante accreditata AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile), che ci parlerà dei tanti effetti benefici che il massaggio ha sui bambini e sulle mamme, e di come la stimolazione tattile favorisca la formazione delle sinapsi nei neonati e li aiuti a sviluppare e regolare le funzioni respiratorie, circolatorie, gastrointestinali e immunitarie.
Se pensate di esserci, vi chiediamo la cortesia di comunicarcelo in anticipo via email. Ricambieremo offrendo dolcetti e bevande :)
Cos'è la doula? se ne sente sempre più parlare, ma non è facile definirla...
Per spiegarlo al meglio, citiamo il nuovo sito di Laura, una amica di MaMi: http://www.gravidanzabenessere.it
"La parola viene dal Greco e significa, letteralmente, "colei che serve la donna". In quasi tutte le culture, attraverso i secoli, durante il parto le donne sono state circondate e assistite da altre donne: non solo ostetriche, ma anche parenti, amiche o persone esperte di parto, in grado di assicurare conforto emotivo e sostegno.
Oggi la presenza di queste figure si è fatta più rara, ma non è venuta meno la necessità di aiuto, guida e rassicurazione alla donna che partorisce.
La struttura ospedaliera, dove pure si trovano professionisti con grande esperienza nel trattare anche le necessità emotive e fisiche della partoriente, può giovarsi dell'aiuto e della collaborazione dell'educatrice prenatale, o doula, in tutte le fasi del travaglio e del parto, per assicurare alla partoriente un sostegno veramente costante e personalizzato.
Ma l'impegno della doula non si esaurisce nella collaborazione in ospedale. Essenziale è anche il sostegno che può dare ai neogenitori a casa quando per la prima volta si ritrovano a tu per tu con il proprio bimbo e rischiano di sentirsi abbandonati. E` dunque questo l'antico, e sempre attuale, ruolo della doula."
La nostra amica Laura, che oltre che doula è formatrice, esperta in comunicazione, consulente pre-perinatale e mamma di Giorgia (14 anni), è una professionista seria e preparata, ma è soprattutto una persona di cuore, empatica, rassicurante e sorridente.
Al di là della preparazione tecnica - che mi piace dare per scontata in ogni professione - credo che queste siano doti innate e fondamentali per il lavoro di doula.
Organizzeremo sicuramente qualche incontro con Laura da MaMi, per ora vi segnaliamo il "corso di comunicazione efficace" che lei terrà presso l'Università Popolare di Scienze Umane di via Ronchi 16/8 Sabato 21/11 (9.30-13.00) e sabato 28/11 (14.30-18.30). Per informazioni e iscrizioni d.lauraverdi@gmail.com.
La pandemia di influenza è da tempo uno degli argomenti di maggiore discussione tra noi mamme.
E' da settembre che hanno iniziato a dirci che sarà spaventosamente contagiosa e colpirà anche i bambini più piccoli, dai 6 mesi di vita.
Già allora ne avevo parlato con la pediatra di Matteo che mi aveva detto testualmente: la vaccinazione sarà disponibile per i bambini al di sopra dei 6 mesi CON PATOLOGIE. Non per i bambini sani.
E poi - mi aveva chiesto - lei vorrebbe somministrare un vaccino ancora in sperimentazione, confezionato in tutta fretta, ad un bimbo sano come il suo???
La mia risposta è stata NO e mi sono messa il cuore in pace.
Ora, da qualche giorno, il tam tam mediatico è tornato a battere sull'argomento creando sempre più allarmismo. Per questo motivo pubblichiamo volentieri questa lettera, che ci trova concordi.
*Lettera ai genitori sulla “Nuova Influenza”*
Cari genitori,
ogni giorno parliamo della nuova influenza, e mi chiedete se sia utile e sicuro vaccinare i bambini.
La mia risposta è NO! Un ‘no’ motivato e ponderato, frutto delle analisi delle conoscenze fornite dalla letteratura medica internazionale. Un ‘no’ controcorrente perché molti organismi pubblici, alcune società scientifiche e i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi differenti:
avranno le loro ragioni.
Influenza stagionale e influenza A/H1N1: alcuni dati a confronto
L’epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea tosse. Non sarà l’unica patologia che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla dai circa 500 (tra tipi e sottotipi) virus capaci di infettare i bambini. I test rapidi per identificare il virus dell’influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1.
Sembra però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa. La mortalità, ossia il numero di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi dove l’A/H1N1 è circolato ampiamente è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In realtà potrebbe essere ancora inferiore. Perché generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono alla sorveglianza (e quindi i contagiati possono essere molti di più), ed alcuni decessi possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se ad esso viene data la responsabilità).
Non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani.
Le cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302 su un milione di casi. Nell’inverno australe (che coincide con l’estate in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell’inverno australe, sinora nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno “normale” i decessi per influenza stagionale sono circa 1500-3000.
La mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate dovute a virus simili.
Il 90% dei decessi per influenza stagionale riguarda persone sopra i 65 anni di età, l’influenza A colpisce invece prevalentemente persone di età inferiore (solo il 10% dei casi mortali si colloca nella fascia di età sopra i 65 anni). Ma, in numero assoluto, l’influenza A provoca pochi decessi tra i giovani; negli USA ogni anno muoiono per influenza stagionale circa 3600 persone sotto i 65 anni, mentre finora ne sono morte 324 nella stessa fascia di età per influenza A. In Australia ogni anno per l’influenza stagionale muoiono circa 310 persone sotto i di 65 anni. A inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza A, di cui circa 119 sotto i 65 anni.
Perchè allora il panico?
Quanto successo nei Paesi dell’Emisfero australe ci rassicura: l’influenza A semplicemente arriva a colpire (leggermente) molte persone. Eppure i mezzi di informazione hanno creato il panico. E’ un tipico esempio di “invenzione delle malattie” (disease mongering). Non si tratta della prima volta. Nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva previsto fino a sette milioni di morti per l’influenza aviaria. Alla fine i morti furono 262. Si tratto’ di un gravissimo errore prognostico?
Secondo una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l’attuale vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccini muoverebbe un giro di oltre 10 miliardi di dollari.
I medicinali funzionano?
Non esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali, Oseltamivir (Tamiflu) e Zanamivir (Relenza), non prevengono la malattia e su individui già ammalati l’azione dimostrata di questi farmaci è di poter accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi dell’influenza. Ne’ va dimenticato che gli antivirali possono causare effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito, a cui è stato somministrato l’Oseltamivir contro l’A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici.
…E i vaccini?
I vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione. Nessuno è in grado di sapere se e quanto saranno efficaci e sicuri, ma vengono pubblicizzati, con gran clamore. Basta che il virus cambi (per mutazione, o per riassortimento con altri virus) per rendere inefficace il vaccino già messo a punto. Sulla sicurezza sia l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che l’Agenzia del farmaco europea (EMEA) dichiarano necessaria un’attenta sorveglianza. Alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove e saranno testati su poche centinaia di bambini e adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.
Il vaccino che meglio conosciamo, quello contro l’influenza stagionale, sappiamo che ha un’efficacia del 33% tra bambini e adolescenti e che è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.
Non conosciamo la sicurezza del vaccino per l’influenza A, ma ricordiamo che nel 1976 negli USA fu prodotto un vaccino simile, anche allora con una gran fretta per un pericolo di pandemia, ed il risultato fu un’epidemia di reazioni avverse gravi (sindrome di Guillan-Barrè, una malattia neurologica), per cui la campagna di vaccinazione fu subito sospesa. La fretta non è mai utile, tanto più per fermare un’influenza come quella A, la cui mortalità è così bassa. Conviene non ripetere l’errore del 1976.
Un’altra motivazione a favore della vaccinazione è il cercare di ridurre la circolazione del virus A/H1N1 per diminuire le opportunità di ricombinazione con altri sottotipi. Ma attualmente non esistono strumenti o modelli teorici per prevedere una eventuale evoluzione pericolosa del virus. Sul piano teorico, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva.
Come curarsi?
Per curare l’influenza A occorrono: riposo, una buona idratazione, una alimentazione adeguata, una igiene corretta. Non si deve tossire davanti agli altri senza riparare naso e bocca, bisogna evitare di toccarsi il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato che l’uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell’epidemia.
Se decidete comunque per la vaccinazione, vi verrà richiesto di firmare il “consenso informato”, una informativa sui rischi. Leggetelo bene, prima di decidere, chiedete informazioni scritte sui benefici e i rischi. Chiedete e chiediamo insieme, per tutti i vaccinati, che sia attivato un programma di sorveglianza attivo, capace davvero di registrare e trattare i gravi problemi di salute che possono presentarsi dopo la vaccinazione. Chiedete e chiediamo che si prevedano risorse economiche per l’indennizzo ai danneggiati.
Chiediamo di non speculare sulla salute e sulla paura.
Dott. Eugenio Serravalle,
Specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura-Patologia Neonatale
MaMi è ...un’associazione senza scopo di lucro per il sostegno della maternità e dell’essere genitori.
... un luogo d'incontro familiare, dove ritrovarsi, muoversi, proporre nuove idee, offrire e ottenere solidarietà e supporto.
... una piccola oasi di benessere, dove le mamme e le donne in gravidanza possono ritagliarsi un po’ di tempo da dedicare a se stesse.
... un network di donne e famiglie che condividono esperienze, competenze, tempo e amicizia.
... un centro di attività e servizi che cresce insieme alle mamme e ai bambini che lo animano.
… a Milano, in VIA ASTOLFO 19 (MM2 LAMBRATE), un'accogliente casa con giardino aperta ai soci dal lunedì al venerdì, dalle 10:30 alle 18:30.