Fratellini e sorelline d'Italia, la situazione è questa: vorremmo un prato verde, dove giocare e insozzare le nostre magliettine bianche, ma il conto dell'associazione è sempre in rosso. Più patriottici di così!
Le nostre mamme non ci portano al parco perché fanno le volontarie e tengono aperta la sede dell'associazione, dove mamme e bambini si possono ritrovare e ricevere supporto e all'occorrenza consulenze specialistiche, o frequentare corsi e attività che coinvolgono anche noi piccini. Insomma, la causa è giusta e nobile, ma adesso che viene la bella stagione, anche noi vogliamo giocare all'aria aperta. Per questo facciamo un accorato appello: cerchiamo un benefattore che si prenda cura del verde del giardino dell'associazione, che ci aiuti a finanziare i lavori necessari per rendere il giardino agibile o che, in alternativa, venga a zappare, innaffiare, piantare...
E se avanza qualche soldo, magari compriamo un altro dondolo, che in 4 su uno solo non ci stiamo :)
Per informazioni e donazioni: info@ma-mi.it / 3488104900 / oppure va bene anche un bonifico direttamente sul conto dell'Associazione MaMi, presso Banca Prossima, IBAN IT47K0335901600100000010419
giovedì 31 marzo 2011
martedì 29 marzo 2011
Una storia per volare
Vi è mai capitato di dover prendere un aereo da sole con il vostro bambino? A me sì, proprio l'altro ieri, ed ero agitatissima, anche se si trattava di un volo breve. Temevo i vari passaggi critici, il controllo sicurezza, la gestione della valigia, l'ora di volo... Insomma: tutto!
Ho cercato di pianificare la trasferta in modo da far coincidere il momento del volo con il sonnellino, ma il fattore eccitazione per la novità dell'esperienza ha giocato la sua parte anche nei miei dettagliati programmi. Così ci siamo trovate sedute sull'aereo che la mia bimba sembrava tutt'altro che intenzionata a dormire. Allora ho inventato una storia, una storia per volare.
C'era una volta una bambina di nome Alba. Una mattina Alba si sveglia e si prepara insieme alla mamma, ma non per andare all'asilo. Dopo un po' infatti arrivano i nonni, che le accompagnano all'aeroporto, dove saliranno su un aereo per volare dal papà. Alba saluta i nonni, e con la mamma va ai controlli di sicurezza. Scende dal passeggino, si toglie il giubbotto e la mamma mette tutto sul nastro scorrevole. Poi passano sotto a una porta speciale e vanno dall'altra parte del nastro scorrevole, ad aspettare il passeggino e la giacca. E che sorpresa, quando vedono spuntare il giubbotto rosa: Alba grida di gioia!
Poi la mamma e Alba vanno al bar, a mangiare un panino con mozzarella, pomodoro e basilico, e quando hanno finito si dirigono verso il gate. Lungo il tragitto, si fermano a comprare un coniglio di cioccolato, da portare in regalo al papà. Poi, al bar vicino al gate, la mamma beve un caffé e Alba mangia un cioccolatino. Ecco, l'hostess annuncia la partenza del volo, ci siamo! Alba e la mamma salgono col passeggino sul pullman che le porta all'aereo. Alba canta contenta "volare", e tutti ridono. Poi, quando scendono dal pullman, la mamma chiiude il passeggino e lo dà a un signore che lo carica nel bagagliaio dell'aereo. Alba e la mamma salgono sull'aereo, la mamma si siede al suo posto e prende in braccio Alba. Tutte e due si allacciano la cintura, e si preparano alla partenza. L'aereo comincia a muoversi, ma ancora non vola: sta cercando la pista di lancio, perché deve prendere una lunga rincorsa per partire. Rollando, rollando, l'aereo trova finalmente la sua pista di lancio e così comincia a correre. Alba e la mamma iniziano a contare: 1,2,3,4,5... Ancora niente, l'aereo non vola. 6,7,8,9,10... È sempre con le ruote per terra, deve correre ancora più veloce per iniziare a volare! 11,12,13,14,15... Ecco, finalmente ha staccato le ruote dal suolo, ora vola, stiamo volando, che bello! Alba è contentissima, allora la mamma la abbraccia forte e tenendola in braccio, come quando era una bambina piccola, comincia a raccontarle una storia.
C'era una volta una bambina di nome Alba. Una mattina Alba si sveglia e si prepara insieme alla mamma, ma non per andare all'asilo. Dopo un po' infatti arrivano i nonni, che le accompagnano all'aeroporto, dove saliranno su un aereo per volare dal papà. Alba saluta i nonni, e con la mamma va ai controlli di sicurezza. Scende dal passeggino, si toglie il giubbotto e la mamma mette tutto sul nastro scorrevole...
Sì, la storia per volare è proprio quella di questo giorno speciale. A metà della terza volta che raccontavo la storia, Alba è crollata in un bel sonno profondo. Si sa, ai bambini piacciono le storie che si ripetono, specialmente se sono loro i protagonisti. E il vecchio trucco del "c'era una volta un re seduto sul sofà..." ha fatto il resto. Tra l'altro il bello di questo racconto è che ogni bambino avrà il suo, e voi non dovrete ricordare nulla di particolare, solo ripercorrere insieme al vostro piccolo tutte le emozioni di questo giorno speciale.
Ho cercato di pianificare la trasferta in modo da far coincidere il momento del volo con il sonnellino, ma il fattore eccitazione per la novità dell'esperienza ha giocato la sua parte anche nei miei dettagliati programmi. Così ci siamo trovate sedute sull'aereo che la mia bimba sembrava tutt'altro che intenzionata a dormire. Allora ho inventato una storia, una storia per volare.
C'era una volta una bambina di nome Alba. Una mattina Alba si sveglia e si prepara insieme alla mamma, ma non per andare all'asilo. Dopo un po' infatti arrivano i nonni, che le accompagnano all'aeroporto, dove saliranno su un aereo per volare dal papà. Alba saluta i nonni, e con la mamma va ai controlli di sicurezza. Scende dal passeggino, si toglie il giubbotto e la mamma mette tutto sul nastro scorrevole. Poi passano sotto a una porta speciale e vanno dall'altra parte del nastro scorrevole, ad aspettare il passeggino e la giacca. E che sorpresa, quando vedono spuntare il giubbotto rosa: Alba grida di gioia!
Poi la mamma e Alba vanno al bar, a mangiare un panino con mozzarella, pomodoro e basilico, e quando hanno finito si dirigono verso il gate. Lungo il tragitto, si fermano a comprare un coniglio di cioccolato, da portare in regalo al papà. Poi, al bar vicino al gate, la mamma beve un caffé e Alba mangia un cioccolatino. Ecco, l'hostess annuncia la partenza del volo, ci siamo! Alba e la mamma salgono col passeggino sul pullman che le porta all'aereo. Alba canta contenta "volare", e tutti ridono. Poi, quando scendono dal pullman, la mamma chiiude il passeggino e lo dà a un signore che lo carica nel bagagliaio dell'aereo. Alba e la mamma salgono sull'aereo, la mamma si siede al suo posto e prende in braccio Alba. Tutte e due si allacciano la cintura, e si preparano alla partenza. L'aereo comincia a muoversi, ma ancora non vola: sta cercando la pista di lancio, perché deve prendere una lunga rincorsa per partire. Rollando, rollando, l'aereo trova finalmente la sua pista di lancio e così comincia a correre. Alba e la mamma iniziano a contare: 1,2,3,4,5... Ancora niente, l'aereo non vola. 6,7,8,9,10... È sempre con le ruote per terra, deve correre ancora più veloce per iniziare a volare! 11,12,13,14,15... Ecco, finalmente ha staccato le ruote dal suolo, ora vola, stiamo volando, che bello! Alba è contentissima, allora la mamma la abbraccia forte e tenendola in braccio, come quando era una bambina piccola, comincia a raccontarle una storia.
C'era una volta una bambina di nome Alba. Una mattina Alba si sveglia e si prepara insieme alla mamma, ma non per andare all'asilo. Dopo un po' infatti arrivano i nonni, che le accompagnano all'aeroporto, dove saliranno su un aereo per volare dal papà. Alba saluta i nonni, e con la mamma va ai controlli di sicurezza. Scende dal passeggino, si toglie il giubbotto e la mamma mette tutto sul nastro scorrevole...
Sì, la storia per volare è proprio quella di questo giorno speciale. A metà della terza volta che raccontavo la storia, Alba è crollata in un bel sonno profondo. Si sa, ai bambini piacciono le storie che si ripetono, specialmente se sono loro i protagonisti. E il vecchio trucco del "c'era una volta un re seduto sul sofà..." ha fatto il resto. Tra l'altro il bello di questo racconto è che ogni bambino avrà il suo, e voi non dovrete ricordare nulla di particolare, solo ripercorrere insieme al vostro piccolo tutte le emozioni di questo giorno speciale.
lunedì 21 marzo 2011
Chi si nasconde dietro le piramidi alimentari per la prima infanzia?
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa congiunto di:
Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il Melograno, MAMI, La Leche League, No grazie pago io
Il 24 febbraio 2011 sono state presentate con una conferenza presso l'Università La Sapienza di Roma le cosiddette piramidi alimentari per la prima infanzia, definite "la bussola per orientare, con l'aiuto insostituibile dei pediatri, le scelte nutrizionali ei genitori per i propri bambini, nel delicato periodo del divezzamento". Tali piramidi sono state sviluppate da alcuni nutrizionisti della stessa università - Andrea Vania e Carlo Cannella, recentemente scomparso - e saranno diffuse con il patrocinio di ECOG (European Childhood Obesità Group), SIP (Società Italiana di Pediatria), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), SINUPE (Società Italiana di Nutrizione Pediatrica), SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), SIO (Società Italiana dell'Obesità)e SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana).
Guardando con più attenzione, insospettiti dai colori e dalla grafica sin troppo 'familiare', non abbiamo impiegato molto a capire chi si cela dietro a tale iniziativa. Leggendo i vari comunicati stampa diffusi in questi giorni, si scopre infatti che gli indirizzi internet, ai quali si rimanda il lettore che volesse approfondire, mostrano che le due piramidi sono associate al nome di una ditta di alimenti per l'infanzia, la Mellin, che appartiene al gruppo Danone. Nel sito dedicato al progetto, in seguito ad alcune polemiche sui blog che si occupano di svezzamento, i link www.piramideitaliana.it/pg-af/ mellin1.php e http://www.piramideitaliana. it/pg-af/mellin2.php, sono stati opportunamente sostituiti da indirizzi senza la dicitura Mellin (ma restano visibili ad esempio al seguente indirizzo: http://lifestyle.tiscali.it/ salute/articoli/collaboratori/ stagno/2011/02/piramide- alimentare-infanzia.html? doctor_web ).
A conferma che si tratta di un'abile, ma non abilmente velata, campagna pubblicitaria, c'è anche un comunicato diffuso da Studio Martignoni Comunicazione Integrata (MCI) visibile all'indirizzo www.studiomartignoni.com/ mellin-piramide.htm:
"Novembre 2010 - Mellin: il kit della Piramide Alimentare della Prima Infanzia. Mellin sceglie lo Studio Martignoni per sviluppare un progetto innovativo: la Piramide Alimentare della Prima Infanzia. MCI ha seguito l'ideazione e la realizzazione grafica delle due piramidi, diversificate in base alla fascia di età del bambino, e le ha utilizzate per personalizzare altrettanti block notes/ricettari, uniti in un pratico kit, distribuito ai medici pediatri di tutta Italia. L'importanza del progetto - è la prima piramide dedicata all'alimentazione infantile - è stato illustrato da Mellin tramite diversi canali e ufficialmente durante il Congresso ECOG tenutosi lo scorso novembre a Bruxelles".
Le associazioni firmatarie del presente comunicato stampa - Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il Melograno, MAMI, La Leche League Italia, No grazie pago io - chiedono che venga fatta chiarezza su questa paradossale operazione
commerciale:
"I genitori hanno il diritto di sapere chi si nasconde dietro al progetto delle piramidi alimentari per la prima infanzia, perché difficilmente le sponsorizzazioni sono offerte dalle aziende in maniera 'non condizionante': guarda caso, nel modello proposto dalle piramidi per la prima infanzia non mancano riferimenti a omogeneizzati e liofilizzati.
In realtà, i cibi industriali non sono affatto indispensabili per alimentare correttamente un bambino: omogeneizzati e pappe pronte non hanno niente di più di un prodotto casalingo, anzi spesso qualcosa in meno: troppi zuccheri, sale, grassi con origine
spesso non dichiarata e apporto calorico più elevato dello stesso prodotto fatto in casa. Per non parlare di un gusto standardizzato, sempre uguale a se stesso che non educa il palato dei bambini ai sapori legati alle stagioni, alla diversa qualità e maturazione dei frutti, al differente tipo di cibo che può essere proposto nella vita quotidiana. Il contenuto stesso delle piramidi, infine, (3-4 poppate e una pappa a 5 mesi, a 7-8 mesi solo 2 poppate più due pasti) è deleterio per l'allattamento, ed anche in contrasto con le indicazioni UNICEF che sottolineano come i bambini fino a due anni
debbano fare almeno 5 pasti".
Ibfan Italia
ACP (Associazione Culturale Pediatri)
AICPAM (Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno)
Baby Consumers
Il Melograno
MAMI (Movimento allattamento materno italiano)
La Leche League Italia (Lega per l'allattamento materno)
No grazie pago io
Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il Melograno, MAMI, La Leche League, No grazie pago io
Il 24 febbraio 2011 sono state presentate con una conferenza presso l'Università La Sapienza di Roma le cosiddette piramidi alimentari per la prima infanzia, definite "la bussola per orientare, con l'aiuto insostituibile dei pediatri, le scelte nutrizionali ei genitori per i propri bambini, nel delicato periodo del divezzamento". Tali piramidi sono state sviluppate da alcuni nutrizionisti della stessa università - Andrea Vania e Carlo Cannella, recentemente scomparso - e saranno diffuse con il patrocinio di ECOG (European Childhood Obesità Group), SIP (Società Italiana di Pediatria), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), SINUPE (Società Italiana di Nutrizione Pediatrica), SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), SIO (Società Italiana dell'Obesità)e SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana).
Guardando con più attenzione, insospettiti dai colori e dalla grafica sin troppo 'familiare', non abbiamo impiegato molto a capire chi si cela dietro a tale iniziativa. Leggendo i vari comunicati stampa diffusi in questi giorni, si scopre infatti che gli indirizzi internet, ai quali si rimanda il lettore che volesse approfondire, mostrano che le due piramidi sono associate al nome di una ditta di alimenti per l'infanzia, la Mellin, che appartiene al gruppo Danone. Nel sito dedicato al progetto, in seguito ad alcune polemiche sui blog che si occupano di svezzamento, i link www.piramideitaliana.it/pg-af/
A conferma che si tratta di un'abile, ma non abilmente velata, campagna pubblicitaria, c'è anche un comunicato diffuso da Studio Martignoni Comunicazione Integrata (MCI) visibile all'indirizzo www.studiomartignoni.com/
"Novembre 2010 - Mellin: il kit della Piramide Alimentare della Prima Infanzia. Mellin sceglie lo Studio Martignoni per sviluppare un progetto innovativo: la Piramide Alimentare della Prima Infanzia. MCI ha seguito l'ideazione e la realizzazione grafica delle due piramidi, diversificate in base alla fascia di età del bambino, e le ha utilizzate per personalizzare altrettanti block notes/ricettari, uniti in un pratico kit, distribuito ai medici pediatri di tutta Italia. L'importanza del progetto - è la prima piramide dedicata all'alimentazione infantile - è stato illustrato da Mellin tramite diversi canali e ufficialmente durante il Congresso ECOG tenutosi lo scorso novembre a Bruxelles".
Le associazioni firmatarie del presente comunicato stampa - Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il Melograno, MAMI, La Leche League Italia, No grazie pago io - chiedono che venga fatta chiarezza su questa paradossale operazione
commerciale:
"I genitori hanno il diritto di sapere chi si nasconde dietro al progetto delle piramidi alimentari per la prima infanzia, perché difficilmente le sponsorizzazioni sono offerte dalle aziende in maniera 'non condizionante': guarda caso, nel modello proposto dalle piramidi per la prima infanzia non mancano riferimenti a omogeneizzati e liofilizzati.
In realtà, i cibi industriali non sono affatto indispensabili per alimentare correttamente un bambino: omogeneizzati e pappe pronte non hanno niente di più di un prodotto casalingo, anzi spesso qualcosa in meno: troppi zuccheri, sale, grassi con origine
spesso non dichiarata e apporto calorico più elevato dello stesso prodotto fatto in casa. Per non parlare di un gusto standardizzato, sempre uguale a se stesso che non educa il palato dei bambini ai sapori legati alle stagioni, alla diversa qualità e maturazione dei frutti, al differente tipo di cibo che può essere proposto nella vita quotidiana. Il contenuto stesso delle piramidi, infine, (3-4 poppate e una pappa a 5 mesi, a 7-8 mesi solo 2 poppate più due pasti) è deleterio per l'allattamento, ed anche in contrasto con le indicazioni UNICEF che sottolineano come i bambini fino a due anni
debbano fare almeno 5 pasti".
Ibfan Italia
ACP (Associazione Culturale Pediatri)
AICPAM (Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno)
Baby Consumers
Il Melograno
MAMI (Movimento allattamento materno italiano)
La Leche League Italia (Lega per l'allattamento materno)
No grazie pago io
sabato 19 marzo 2011
La vera storia dei papà
C'era una volta un paese abitato da mamme e bambini.
Era un paese allegro, dove le mamme facevano mille cose e i bambini giocavano, mangiavano e dormivano. Quando pioveva, si stava tutti in casa. Quando c'era il sole, si usciva e si andava a passeggio. Le mamme sbrigavano tutte le faccende domestiche in poco tempo, si prendevano cura dei bambini e si dilettavano in cucina. I bambini giocavano tra loro, litigavano, correvano, facevano la pace, e quando erano stanchi si tuffavano nelle braccia delle loro mamme, che esistevano solo per loro. Però ecco, era tutto così perfetto che, per come siamo fatti noi umani, qualcosa mancava. Ma cosa?
Un giorno in questo paese arrivò un pullman carico di papà. Era la prima volta che accadeva in tanti anni, che quasi nessuno ricordava più come erano fatti, i papà. Ogni famiglia ne adottò uno, e le cose cominciarono presto a cambiare. I panni da lavare si moltiplicarono, così come i pasti da cucinare, le cose da sistemare, i calzini da rammendare. La sera i bambini si dovevano dividere le attenzioni delle mamme, perché i papà erano molto esigenti e avevano bisogno di tantissime cure. Le televisioni di tutto il paese erano sintonizzate sette giorni su sette sui canali che trasmettevano cronache di partite di calcio, le lavatrici erano sempre in funzione, le mamme esauste, i bambini gelosi.
Quando dopo un po' di tempo ripassò il pullman che aveva portato i papà, molte mamme e bambini furono sfiorati dall'idea di restituirli. Però i papà erano compagni di gioco meravigliosi, perché in fondo non avevano mai smesso di essere bambini. E forse anche per questo le mamme li guardavano con gli occhi pieni di tenerezza, perché per quanto fossero impegnativi da seguire, arrivava un momento, la sera, in cui crollavano addormentati accanto ai bambini. E allora le mamme capivano che, a modo loro, erano angeli pure i papà.
Buona festa del papà a tutti i papà (soprattutto a quelli con abbastanza senso dell'umorismo da sorridere di questa storiella!)
Era un paese allegro, dove le mamme facevano mille cose e i bambini giocavano, mangiavano e dormivano. Quando pioveva, si stava tutti in casa. Quando c'era il sole, si usciva e si andava a passeggio. Le mamme sbrigavano tutte le faccende domestiche in poco tempo, si prendevano cura dei bambini e si dilettavano in cucina. I bambini giocavano tra loro, litigavano, correvano, facevano la pace, e quando erano stanchi si tuffavano nelle braccia delle loro mamme, che esistevano solo per loro. Però ecco, era tutto così perfetto che, per come siamo fatti noi umani, qualcosa mancava. Ma cosa?
Un giorno in questo paese arrivò un pullman carico di papà. Era la prima volta che accadeva in tanti anni, che quasi nessuno ricordava più come erano fatti, i papà. Ogni famiglia ne adottò uno, e le cose cominciarono presto a cambiare. I panni da lavare si moltiplicarono, così come i pasti da cucinare, le cose da sistemare, i calzini da rammendare. La sera i bambini si dovevano dividere le attenzioni delle mamme, perché i papà erano molto esigenti e avevano bisogno di tantissime cure. Le televisioni di tutto il paese erano sintonizzate sette giorni su sette sui canali che trasmettevano cronache di partite di calcio, le lavatrici erano sempre in funzione, le mamme esauste, i bambini gelosi.
Quando dopo un po' di tempo ripassò il pullman che aveva portato i papà, molte mamme e bambini furono sfiorati dall'idea di restituirli. Però i papà erano compagni di gioco meravigliosi, perché in fondo non avevano mai smesso di essere bambini. E forse anche per questo le mamme li guardavano con gli occhi pieni di tenerezza, perché per quanto fossero impegnativi da seguire, arrivava un momento, la sera, in cui crollavano addormentati accanto ai bambini. E allora le mamme capivano che, a modo loro, erano angeli pure i papà.
Buona festa del papà a tutti i papà (soprattutto a quelli con abbastanza senso dell'umorismo da sorridere di questa storiella!)
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